Brio: l'episodio del rigore? Io avrei multato Babacar

Sergio Brio
Sergio Brio
di di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 13 Novembre 2019, 11:27
LECCE - «È un Lecce da serie A, nello stile, nell’eleganza». Sergio Brio, da Roma, applaude la decisione della società di non avanzare ricorso in merito alla contestatissima partita dell’Olimpico. «Mi sembra che il presidente del Lecce abbia fatto una scelta molto intelligente, guardando oltre i propri orizzonti, e ponendo all’attenzione degli organi competenti la necessità di fare chiarezza una volte per tutte, sull’applicazione delle regole. Una scelta che si pone come modello in un mondo dove tutti sanno solo urlare. Il calcio, peraltro, non può vivere di contraddizioni e di incertezze. Il rigore calciato da Babacar per me era da ripetere». Nella nota diffusa ieri mattina, il club di via Colonnello Costadura “ribadisce, con fermezza, di aver subito un grave torto arbitrale... Consapevole dei principi etici e giuridici dell’ordinamento sportivo che impongono il rispetto del risultato maturato sul campo di gioco e delle conseguenti insindacabili decisioni di natura tecnica adottate dagli Ufficiali di gara, il Lecce, ritiene tuttavia più utile, in luogo di iniziative giudiziarie che oltretutto rischierebbero di arenarsi per cavilli formali, di sottoporre ufficialmente agli organi competenti, in occasione dell’incontro del 19 novembre tra Aia-Can A e le società di serie A, le palesi e gravi incongruenze emerse in occasione dell’episodio in oggetto”.
Il rammarico di Brio va oltre le recriminazioni sulla contestata decisione arbitrale. «Io davvero non riesco a spiegarmi - dice - come abbia potuto Babacar decidere autonomamente di battere il rigore, scalzando il rigorista ufficiale Mancosu, che i penalty li ha trasformati tutti. Credo che l’allenatore e la società debbano intervenire. Se il tecnico ha dato delle direttive, i giocatori devono rispettarle. Io avrei multato Babacar anche se avesse segnato». L’ex difensore ha visto un Lecce in continua crescita. «E la cosa mi fa piacere. Ma a me la squadra di Liverani a volte pare anche autolesionista. Si fa apprezzare sul piano del gioco, ma fa fatica a trasformarlo in punti. Penso ai punti lasciati per strada contro la Sampdoria ed il Sassuolo». Guarda la classifica e in chiave salvezza dice: «Nella corsa disperata per la difesa della serie A ci sono squadre importanti. Penso alla Sampdoria, al Brescia, ma anche alla Spal. Io mi rifiuto di pensare che Sampdoria e Genoa siano quelle attuali. E allora il Lecce deve correre un po’ di più. A Roma ha giocato una grande partita, con personalità. Mi è piaciuto molto Lapadula, un giocatore che si sta ritrovando. La Mantia ha vissuto la magìa del suo primo gol in serie A proprio nella sua città. Ci aspettiamo importanti conferme. Quel gol gli accresce la fiducia di farcela anche nel massimo campionato. Aspettiamo ancora i giocatori che non hanno avuto l’opportunità di esprimersi. Ma in difesa subisce un po’ troppo come dicono i 25 gol al passivo. Nelle retrovie ci vuole autorevolezza».
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