L'Happy Casa Brindisi cerca serenità. Vitucci:«Ora resettiamo tutto»

L'Happy Casa Brindisi cerca serenità. Vitucci:«Ora resettiamo tutto»
di Antonio RODI
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Martedì 28 Dicembre 2021, 05:00

La sconfitta interna con Pesaro è la cartina di tornasole del momento che la Happy Casa Brindisi attraversa, confermando le problematiche di una squadra che nelle ultime sei partite ha perso per cinque volte. «La squadra è nervosa e poco serena, dobbiamo subito cambiare registro», ha detto il presidente Fernando Marino. La situazione è difficile, rischia di complicarsi oltre modo. Serve allora una immediata inversione di tendenza per centrare subito le Final Eight di coppa Italia.

I motivi della crisi

Non c’è un’unica matrice per spiegare il perché i biancazzurri sono andati a cacciarsi nel vortice dell’involuzione. La prima cosa che balza agli occhi è che oggettivamente la squadra allenata da Frank Vitucci non ha ancora un’anima, talvolta è troppo dipendente dalla soluzione dalla linea dei tre punti o dal gioco interno dove Nick Perkins continua a “sbattersi” senza lesinare energie, È naturale che in questa particolare fase venga fuori il peggio un po’ da tutti. La scellerata gestione del finale di gara con la rubata di Jones sulla rimessa laterale di Chappell e lo 0/2 ai liberi dello stesso Nick Perkins sono la fotografia del momento. Senza dimenticare gli ultimi 60 secondi della sfida con Treviso della settimana prima, in cui la “banda Vitucci” era stata capace di gettare alle ortiche un vantaggio di 11 punti.

Mare in tempesta

La squadra è anche nervosa? Forse, chissà. Adesso è compito del suo condottiero portarla fuori dalla tempesta. «Siamo troppo acerbi per questo livello e momento di stagione, dove dovremmo aver già accumulato esperienza di squadra nel doppio impegno di campionato a coppa europea. Bisogna ritrovare quell’energia necessaria per capitalizzare ciò che facciamo in campo. Occorre fare un bel reset senza panico, ma con attenzione e lucidità, avendo a disposizione settimane intere per allenarci insieme con pazienza». Frank Vitucci non ha usato mezzi termini andando dritto al nocciolo della questione. Non c’è ancora stato il salto di qualità che sarebbe stato lecito aspettarsi. In un batter di ciglio la sua squadra si è sciolta come neve al sole, vanificando l’eccellente avvio di stagione.

Tiri liberi

Nota più che dolente. Quando si tirano i liberi così come sta facendo la Happy Casa tutto diventa maledettamente più complicato. Il 16/29 “timbrato” con Pesaro è la punta dell’iceberg, ma già in precedenza i segnali in questo fondamentale non erano stati certo incoraggianti. Oggi Brindisi è la squadra che tira peggio dalla linea della carità. Troppo misero il 66,4% fin qui certificato, davvero troppa poca roba specialmente quando le partite sono punto a punto.

Correttivi

È oramai evidente che a questa squadra manchi un vero leader tecnico. Questo sta condizionando un gruppo che (per esempio) molto spesso in attacco non sa cosa fare con la palla in mano, con il risultato di perdersi sistematicamente sotto lo striscione del traguardo (i finali di gara con Treviso e Pesaro ne sono la riprova). Per salvare la stagione bisognerà allora pur fare qualcosa, cercando di correggere ciò che il campo ha bocciato in maniera inequivocabile. Myles Carter è da tempo oramai ai margini del progetto tecnico (5,3 minuti di utilizzo per il centro nativo di Chicago), così come lo stesso Wes Clark (appena 5,2 punti segnati) i cui 3 minuti di utilizzo (e -4 di valutazione) domenica sanno tanto di sonora bocciatura. Una scommessa, quella della guardia statunitense, persa (purtroppo) in toto. Intervenire apportando i dovuti correttivi diventa quindi l’imperativo.

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