Siviglia-Inter 3-2, le pagelle della finale: Lukaku nel bene e nel male, Lautaro pallido. E adesso Conte che fa?

Siviglia-Inter 3-2, le pagelle della finale: Lukaku nel bene e nel male, Lautaro pallido. E adesso Conte che fa?
di Alessio Agnelli
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Venerdì 21 Agosto 2020, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 23:23
HANDANOVIC 6
Rischia subito in avvio, intervenendo male su un rimessa lunga di Ocampos. Poi l’incornata-gol di De Jong, solo sfiorata, e due tentativi del solito Ocampos, neutralizzati. A tradirlo è… Lukaku, deviando in rete una rovesciata di Fernando a un quarto d’ora dal termine.  

GODIN 6,5
Garra, esperienza e grande carisma. Non si fa abbattere dalla dormita sull’1-1 di De Jong, diventando impermeabile con il passare dei minuti e trovando di testa il gol del 2-2 a un minuto dal raddoppio dell’olandese. (45’ st Candreva ng).

DE VRIJ 5,5
Sfida di marca oranje con Luuk De Jong. Quando tocca a lui non sfigura sull’ex PSV, peccato che sia colpevolmente latitante in occasione dei 2 gol dell’olandese, lasciato ad altri. Ed è lui ad alzare il campanile di testa per la rovesciata di Fernando.

BASTONI 6,5
Dalla sua l’ex rossonero Suso, non pervenuto o quasi. Attento anche su Jesus Navas, in inserimento da dietro. E apprezzabile anche in fase di rilancio.

D’AMBROSIO 6
Tanto lavoro sporco con Ocampos e Reguilòn in fascia. In difesa si arrabatta come può, limitando i danni. Davanti ci prova in due occasioni, senza trovare la coordinazione e incornando a lato di testa. (33’ st Moses 5,5 Ha un’occasione, la spreca).

BARELLA 7 La solita mole di lavoro sporco in fase di non possesso. Ma è col pallone tra i piedi che dà il meglio di se. Suo l’innesco dell’azione del rigore, con progressione e filtrante per Lukaku. E sempre dal suo destro anche l’imbucata per l’occasionissima del 3-2, fallita da Big Rom.

BROZOVIC 6 Incrocia spesso i guantoni con Banega, perdendo quasi sempre ai punti. In movimento fatica a disegnare trame, meglio da fermo con la punizione-assist per il 2-2 di Godin.

GAGLIARDINI 5 Preferito ancora una volta a Christian Eriksen. Sui benefici tattici nulla da dire, ma ha sulla coscienza il momentaneo 2-1 di De Jong, dimenticato e libero di colpire di testa per il 2-2. (33’ st Eriksen 6 Dentro per alzare il tasso tecnico).

YOUNG 5,5
Con Godin è l’unico ad aver già vinto (nel 2016/17, con lo United di Mou) in Europa League. Ma, a differenza del Faraone, non incide per esperienza e sangue freddo da finale. Sull’1-1 di De Jong in colpevole ritardo sul traversone-assist di Jesus Navas.

LAUTARO 5
La pallida controfigura del Toro scatenato di semifinale. Con Koundé fatica a trovare spazi e palle giocabili. Ci mette tanto impegno, questo sì, ma con poco costrutto e senza occasioni a referto. (33’ st Sanchez 5,5 Ha la palla del 3-3, ma conclude debolmente e Koundé salva sulla linea)

LUKAKU 6 Come il Fenomeno Ronaldo ‘97/’98: 34 reti in stagione nell’anno del debutto, ma senza Coppa a corredo. Continua la striscia (11 gare di fila a segno) in Europa League, guadagnandosi e realizzando il rigore del vantaggio. Ma si divora un’occasionissima sul 2-2, sparando su Bono in uscita, prima di infilare Handanovic con il più classico degli autogol.

CONTE 5,5
“Nella storia rimane solo chi vince”, ma, all’appuntamento da tecnico con la prima finale internazionale in carriera, fallisce l’obiettivo, franando contro l’esperienza di Lopetegui e del suo Siviglia, alla 6^ vittoria in Europa League. Ora il summit decisivo con Zhang Jr per ricucire lo strappo o dirsi addio.
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