Siviglia, quattro calciatori festeggiano violando il lockdown: Liga a rischio

Siviglia, quattro calciatori festeggiano violando il lockdown: Liga a rischio
Siviglia, quattro calciatori festeggiano violando il lockdown: Liga a rischio
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Martedì 26 Maggio 2020, 18:00
Quattro calciatori del Siviglia, tra cui tre vecchie conoscenze del calcio italiano, hanno commesso una clamorosa violazione dei protocolli di sicurezza, mettendo a rischio la stessa ripresa della Liga, il massimo campionato spagnolo. I calciatori del club andaluso, che dovrebbe affrontare la Roma in Europa League, hanno infatti violato la quarantena, riunendosi insieme ad amici e consorti per un pranzo a cui hanno partecipato in tutto dieci persone. Come se non bastasse, tutto è stato pubblicato sui social, facendo diventare il caso di dominio pubblico.

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I calciatori del Siviglia protagonisti della violazione sono l'olandese Luuk De Jong e i tre argentini Ever Banega (ex Inter), Lucas Ocampos (ex Milan) e Franco Vazquez (ex Palermo). La moglie dell'ex centrocampista dell'Inter era stata la prima a pubblicare alcune foto di gruppo scattate durante un pranzo, mentre l'Andalusia si trova ancora in piena fase 1 dell'emergenza coronavirus in seguito alle riaperture differenziate decise dal Governo di Madrid. Poco dopo, quelle foto erano state rimosse ma ormai tantissimi utenti le avevano viste e salvate.

Oltre a tantissime polemiche, i quattro calciatori del Siviglia che hanno violato la quarantena rischiano pesanti sanzioni economiche sia da parte del club, sia da parte delle autorità sanitarie. Al di là delle norme in vigore nelle singole comunità autonome, la violazione riguarda anche i protocolli di sicurezza raggiunti dopo l'accordo tra Governo, autorità sanitarie, Federcalcio spagnola e Liga.

I calciatori, Lucas Ocampos in primis, si sono scusati ma ora la stessa Liga è a rischio, come spiega 20minutos.es. Il presidente di lega, Javier Tebas, voleva far ripartire il campionato dal prossimo 11 giugno e non ha nascosto la sua ira: «Non possiamo permettere che singoli individui possano mettere a rischio un'intera competizione. Sono in pericolo tantissimi posti di lavoro e l'1,38% del Pil di un'intera nazione, qui rischiamo di perdere 700 milioni di euro».
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