Roberto Scarnecchia: "Roma, Europa League possibile ma guai a mollare in campionato. Fonseca merita un'altra chance"

Roberto Scarnecchia: "Roma, Europa League possibile ma guai a mollare in campionato. Fonseca merita un'altra chance"
di Daniele Petroselli
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Sabato 10 Aprile 2021, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 09:52

Il 2-1 in casa dell'Ajax nell'andata dei quarti di finale di Europa League ha fatto tornare l'entusiasmo in casa Roma dopo un periodo delicato, che ha visto la squadra giallorossa in campionato scivolare dal terzo al settimo posto nel giro di poche giornate. Ma rimane fiducioso un ex come Roberto Scarnecchia, 71 volte in campo con la Roma in Serie A dal 1977 al 1982.

Che valore dare alla vittoria di Amsterdam?
«La squadra è forte, ha talento, Dzeko è stato straordinario. Ci sono stati giocatori che hanno corso dall'inizio alla fne. Manca un po' di autostima e consapevolezza che la squadra è forte. Si rimane ancora un po' timorosi. Poi è bastato il rigore sbagliato per ridare fiducia. Non sono i risultati che devono dare morale, ma è la motivazione che deve portare i risultati».

E questo può dipendere da Fonseca?
«Deve migliorare sotto questo aspetto. Gattuso col Napoli ha lavorato molto su questo e i risultati si sono visti. Fonseca è un ottimo allenatore e deve cercare di preparare mentalmente certe sfide. Mancano ancora gli occhi della tigre, che ritroviamo solo quando siamo stimolati. Ma le motivazioni si devono trovare a prescindere dai risultati».

Roma che sembra aver mollato in campionato per dedicarsi alla Coppa. E' giusto così? Ci sono più chance di raggiungere la Champions in questo modo?
«Il rischio di mollare da una parte è inconscio. La Roma ci crede all'Europa League, ma in campionato deve comunque mantenere le motivazioni. La possibilità di andare in semifinale è forte e questo ti porta ad avere un atteggiamento diverso in campionato. Ma mancano ancora tanti punti e per questo deve credere anche al quarto posto. Lo ha dimostrato tutta la stagione che può stare lì davanti e deve provarci fino alla fine».

Quanto hanno inciso i tanti infortuni sul calo in campionato?
«Di sicuro molto, ma la rosa della Roma è importante.

E' stata penalizzata ma ha saputo anche trovare le soluzioni giuste Fonseca. Speriamo che possano recuperare almeno Smalling e Mkhitaryan per questo rush finale, soprattutto in chiave europea. Bisogna stringere ancora i denti, ma gli uomini ci sono. E poi abbiamo visto quanto Dzeko sia tornato a ottimi livelli».

Il bosniaco non è stato brillante sotto porta ma dal punto di vista caratteriale ha dato una grande risposta. Può essere l'uomo in più per questo finale di stagione?
«Deve esserlo, è fondamentale davvero Dzeko. Così come tanti altri ragazzi. Io credo che con questa rosa e con almeno 2-3 innesti di qualità questa rosa il prossimo anno può fare molto meglio. La convinzione di una squadra la si trova anche dal gruppo. Se ogni anno si cambia, è difficile fare bene. Il trucco è creare un gruppo coeso, ma se ogni anno si cambia è difficile. Un gruppo forte poi si confronta, si può anche litigare ma per il bene della squadra. Abbiamo trovato un allenatore in gamba, che ha visogno di una mano anche dalla società. Grandi dirigenti fanno diventare grande un allenatore».

E allora confermerebbe ancora Fonseca?
«E' vero che deve migliorare, ma mi piace molto come tecnico. Manca il cambio di marcia caratteriale, che però può trovare. Il tecnico si sa è sempre in bilico, ma anche lui deve migliorare. Credo che prima di cambiare un tecnico bisogna pensarci bene. O si fa a ricominciare di nuovo con un nuovo progetto. Mettere sempre in dubbio ciò che si costruisce non ti permette di costruire qualcosa di buono. Quando il gruppo non ti segue più, devi cambiare. Ma non mi sembra questo il caso, perché se la squadra fosse stata contro Fonseca non avrebbe fatto una partita del genere con l'Ajax».

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