Riccardo Calafiori, dal Loft 855 al primo gol con la Roma: storia di un ragazzo di 18 anni diventato uomo nel calvario

Riccardo Calafiori, dal Loft 855 al primo gol con la Roma: storia di un ragazzo diventato uomo nel calvario
Riccardo Calafiori, dal Loft 855 al primo gol con la Roma: storia di un ragazzo diventato uomo nel calvario
di Enrico Chillè
5 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Dicembre 2020, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Riccardo Calafiori è il grande protagonista della vittoria di ieri della Roma contro lo Young Boys, in cui ha segnato il gol del vantaggio prima del definitivo 3-1 di Edin Dzeko. Il giovane terzino sinistro giallorosso, 18 anni, ha appena iniziato la sua carriera da professionista ma le grandissime difficoltà già affrontate lo hanno aiutato a diventare grande molto presto.

In questa foto, datata luglio 2019, Riccardo Calafiori si trovava al Loft 855, un locale in zona Collina Fleming, in occasione del compleanno della sua migliore amica. Un'immagine, questa, che ci ricorda come il terzino sinistro sia un adolescente romano come tanti, anche se la sua storia è decisamente fuori dall'ordinario. Occorre tornare indietro di qualche mese per rivivere la vicenda, umana e professionale, di Riccardo Calafiori.

La storia di Riccardo Calafiori si unisce alla squadra di cui è da sempre un grande tifoso qualche anno fa. In questo percorso tortuoso e complicato c'è però una data cruciale: il 2 ottobre 2018. L'esterno sinistro, all'epoca sedicenne, era già stato aggregato, ampiamente sotto età, alla formazione Primavera, con cui disputava non solo il campionato nazionale ma anche la Youth League. Proprio in occasione della sfida con il Viktoria Plzen, un intervento sconsiderato di un avversario gli causa un infortunio terribile: lussazione del ginocchio sinistro con rottura di tutti i legamenti, dei menischi e della capsula. 

Quel bruttissimo pomeriggio aveva sconvolto anche la prima squadra della Roma, con cui Riccardo Calafiori, già all'epoca uno dei più promettenti ragazzi del vivaio giallorosso, si allenava saltuariamente. La sera stessa, in occasione della sfida di Champions League tra Roma e Viktoria Plzen, Edin Dzeko mette a segno una tripletta nel 5-0 per i giallorossi. Il gesto più bello del fuoriclasse bosniaco arriva proprio al momento dell'esultanza: corsa a bordo campo e maglia di Riccardo Calafiori mostrata in favore di telecamere, per esprimere la solidarietà al giovane e sfortunato terzino da parte di tutta la prima squadra.

Subito dopo quel tremendo infortunio, sul futuro di Riccardo Calafiori erano emersi, anche legittimamente, tanti dubbi. Una promettente carriera calcistica sembrava già stroncata ancor prima di cominciare, ma dopo l'operazione negli Stati Uniti il giovanissimo terzino aveva cominciato una lunga riabilitazione. La sua grande determinazione gli aveva permesso, un anno dopo, di tornare in campo con la formazione Primavera, contro i pari età del Bologna.

Gli imprevisti, però, non finiscono qui. Un nuovo infortunio, nel derby Primavera contro la Lazio nel novembre 2019, fa temere il peggio. Per fortuna, in quel caso, fu esclusa una lesione e dopo un breve stop Riccardo Calafiori era tornato in campo, proseguendo quella crescita a cui era naturalmente destinato nonostante l'anno di stop forzato.

Il recupero totale di Riccardo Calafiori, certificato dalle grandi prestazioni in Primavera e da gol molto simili a quello segnato ieri contro lo Young Boys, valgono al giovane terzino un inserimento graduale e costante in prima squadra. Anche il tecnico Paulo Fonseca resta impressionato dalle doti, fisiche e tecniche, di Riccardo Calafiori, e inizia a convocarlo in pianta stabile.

L'esordio assoluto in prima squadra arriva il 1 agosto scorso, nel prestigioso palcoscenico dell'Allianz Stadium. Nell'ultima gara di campionato, in casa della Juventus, Riccardo Calafiori parte da titolare e mette subito in mostra le sue qualità, segnando un gol annullato perché sul corner il pallone era uscito e conquistandosi un rigore per fallo di Danilo, poi trasformato da Perotti. Il percorso, però, era ormai segnato: Riccardo Calafiori, nonostante le difficoltà che lo avevano fatto crescere in fretta, aveva dimostrato di essere pronto a diventare un calciatore professionista di alto livello.

Anche per questo motivo, la Roma decide di cedere all'Inter un giocatore esperto come Kolarov e aggregare definitivamente in prima squadra Riccardo Calafiori.

Tra l'altro, con un ruolo assolutamente non marginale: quello di prima e unica alternativa al titolarissimo della fascia sinistra, Leonardo Spinazzola. Nell'epoca del Covid e dei calendari dettati dall'emergenza, si gioca necessariamente ogni tre giorni e per il giovane terzino si preannunciano tante occasioni di mettersi in mostra.

Proprio quando Leonardo Spinazzola avrebbe bisogno di rifiatare, arriva un nuovo stop, purtroppo tipico di questi tempi. Riccardo Calafiori risulta positivo al coronavirus ed è costretto a restare in isolamento, senza allenarsi con la squadra. Un nuovo contrattempo che però, in confronto all'infortunio vissuto nel 2018, appare decisamente meno insormontabile. Una volta negativizzatosi, Riccardo Calafiori torna a lavorare con la squadra, gioca in Europa League contro il Cluj e poi, finalmente, trova la gioia più grande della sua giovane carriera: un gol spettacolare cntro lo Young Boys, con il pallone calciato da fuori area che va a finire proprio all'incrocio dei pali alla sinistra del portiere degli svizzeri.

Tutto questo diventa cronaca recente: il gol, la gioia incontenibile, il bacio allo stemma della Roma e la commozione, assolutamente comprensibile, nell'intervista a fine partita. Riccardo Calafiori ha dedicato il suo primo gol da professionista alla sua famiglia e ad un grande amico: Daniele De Rossi. I due, nonostante quasi 20 anni di differenza, hanno legato durante gli allenamenti. Tra calciatori romani e romanisti non potrebbe essere altrimenti e Riccardo Calafiori lo aveva spiegato bene già nel maggio 2019, quando il centrocampista di Ostia annunciò l'addio alla Roma prima di approdare per sei mesi al Boca Juniors, in Argentina. «Speravo che questo momento non arrivasse mai,o almeno ci tenevo,forse solo tu sai quanto,che tutto questo non succedesse proprio quest’anno. Purtroppo non riuscirò a realizzare uno dei miei più grandi sogni che ho da quando sono bambino,quello di giocare insieme a te e diventare tuo compagno di squadra» - le toccanti parole di Riccardo Calafiori per Daniele De Rossi - «Nonostante questo,anche se ti ho conosciuto realmente poco tempo fa,sono tante le cose che mi hai insegnato e i consigli che mi hai lasciato,sia da uomo,da TIFOSO,e ovviamente anche da calciatore.Grazie per essere stato tutto,la Roma,un idolo,un capitano e infine un grande amico,che mi ha aiutato nel mio momento più difficile della mia carriera sicuramente e uno dei più difficili nella vita probabilmente. Ti meriti solamente il meglio e bisogna solo applaudire una persona come te».

Il ragazzo diventato adulto molto presto ha saputo vincere ogni difficoltà. Non si è mai dato per sconfitto e questo ha forgiato il suo carattere. Per questo Riccardo Calafiori si gode il suo momento ma, ad appena 18 anni, resta un adolescente che ha saputo inseguire il suo sogno e che ora sembra quasi far fatica a crederci, come si evince dal suo ultimo post su Instagram: «Chissà quante volte l’ho sognato, quante volte ci ho sperato... Finalmente è arrivato,ed è la cosa più bella che mi potesse capitare».

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