Parma-Torino 3-2. Inglese regala
la seconda vittoria di fila agli emiliani

Parma-Torino 3-2. Inglese regala la seconda vittoria di fila agli emiliani
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Lunedì 30 Settembre 2019, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 23:16
E’ Parma nel finale, come con il Sassuolo, Mazzarri non si capacita degli errori difensivi. Il Toro ha resistito in 10 per oltre due terzi di gara, meritava il punto, per avere concesso poco, per una buona mezz’ora, nel secondo tempo. 

Gli emiliani segnano subito, approfittando della difesa alta, palla infilata per Gervinho, lo sprint è quello di sempre, da mondiali di atletica. Centra sull’uscita del portiere, Kulusevski in spaccata infila a porta vuota, è naturalmente al primo gol da professionista. 

Il Toro mantiene la calma, pareggia in fretta, con la classe di Verdi. Il cross da sinistra è a scavalcare, la palla è fuori dalla portata di Sepe, Ansaldi è abile a rubare il tempo a Gagliolo, in acrobazia. 

Nkoulou rientra dopo l’esclusione dalla rosa perchè voleva essere ceduto, imposta l’azione dal basso, il Toro attacca con continuità e con palleggio gradevole rasoterra, Verdi è insidioso da fuori, Ansaldi fa spesso l’ala destra. Verdi smazza un altro assist, Meitè da fuori manda altissimo. 

La partita gira al 28’, quando Kulusevski calcia da fuori, è la tattica giusta perchè adesso quasi tutti i falli di mano in area sono premiati con il rigore, Fabbri induce La Penna al controllo al Var, in effetti il braccio destro di Bremer è lontano dal corpo, ma c’entra anche la potenza della conclusione, proprio per proteggersi. Bremer era già ammonito, l’arbitro applica il regolamento alla lettera e fischia il rigore. Mercoledì sera aveva sbagliato Inglese, è in panchina, stavolta è Gervinho a non angolare abbastanza, Sirigu è al 12° rigore parato in carriera, uno ogni 4 e mezzo fronteggiati, buona media. 

Mazzarri arretra Aina e Ansaldi, che nel secondo tempo andrà a sinistra, la difesa diventa a 4 e Rincon deve spendere subito un’ammonizione, su Gervinho, individualista ma efficace. Arriva un altro rigore al Var, Laurini salta su Belotti aprendo il gomito, come fa segno Mazzarri. La decisione è molto fiscale ma pure accettabile, dal dischetto Belotti non trema più, restano 6 gli errori, su 22 rigori calciati in carriera.

Se il Toro fosse arrivato in vantaggio all’intervallo, avrebbe probabilmente portato a casa almeno un punto. Invece sbaglia Nkoulou a tenere in gioco Cornelius e il possente danese segna il primo gol nel Parma. 

Infinito e inebriante il coro “Parma alè, Parma alè, Parma alè”. Ci sono schermaglie verbali, fra le tifoserie verso l’intervallo, nel secondo il tambureggiare dei torinisti è infinito. Come la difesa di Mazzarri. Il Parma con l’uomo in più potrebbe fare di più, i granata fanno girare palla con personalità, sempre attenti alle volate del trio offensivo di D’Aversa. Sirigu si salva dopo l’intervallo, poi manda in angolo il destro di Gervinho. Hernani gira di testa, traversa superiore. Una mischia anche in area crociata, Baselli si gira, Sepe è attento. La tattica di Mazzarri ha successo, in fondo è un maestro, per D’Aversa, altrettanto abile nel contenimento. A sparigliare le carte pensa Gervinho, da destra, Izzo è fuori equilibrio, la palla resta lì e Inglese la mette in porta. Lo scontro aereo fra Laurini e Laxalt porta all’ammonizione di D’Aversa e all’espulsione di Mazzarri. Il Parma aggancia il Torino all’ottavo posto, niente quarto per la squadra del presidente Cairo. Eterna incompiuta. 



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