Juve-Napoli, politica contro Lega: alle 18 vertice per la modifica del protocollo

Juve-Napoli, politica contro Lega: alle 18 vertice per la modifica del protocollo
di Emiliano Bernardini
4 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Dal calcio alla politica. Juve-Napoli diventa un affare di Stato. Muro contro muro e rimbalzi di responsabilità. La domenica del big match scudetto si è trasformata in una rissa verbale. Il verdetto, il campo, o meglio il regolamento, lo ha emesso: sconfitta 3-0 a tavolino per il Napoli per non essersi presentato. A decretarlo sarà il giudice sportivo che si pronuncerà domani. A questo va aggiunto anche un punto di penalizzazione come prevede l’articolo 10 comma 4 del regolamento: «La violazione delle norme federali che stabiliscono l’obbligo per le squadre di presentarsi in campo nei termini previsti, comporta la sanzione di cui al comma 1 e la ulteriore penalizzazione di un punto in classifica». Quella che doveva essere una big match con ben 160 paesi collegati è diventata il teatro dell’assurdo con la sola Juve in campo ad aspettare i fatidici 45 minuti necessari a far scattare le sanzioni. 
EVITARE NUOVI CASI
Ora sarà il turno dei tribunali. E dei vertici politici e calcistici. Oggi incontro tra il Ministro dello Sport, Spadafora e i presidenti di Figc, e Lega, Gravina e Dal Pino. Con ogni probabilità ridiscuteranno il protocollo per evitare nuovi casi che minerebbero il regolare svolgimento del campionato. Quella vissuta ieri è stata una giornata di continui botta e risposta. Un braccio di ferro dove da una parte ci sono ancora le Regioni. Era successo la prima volta a maggio con l’Emilia Romagna che aveva forzato il blocco dando il via libera agli allenamenti, poi sempre il governatore Bonaccini, a settembre, aveva aperto ai mille tifosi negli stadi. Ora è la Campania che interviene a gamba tesa sulla quarantena (Il Napoli prima è andato in isolamento a casa, poi ha scelto Castel Volturno per continuare ad allenarsi). Di fatto ignorando la circolare inviata dal Ministero dello Sport a tutte le regioni che, in attuazione con il protocollo varato da Lega e Figc e validato dal Cts e quindi dal Ministero della Salute, consente alle squadre, dopo aver isolato i positivi, di partire con un volo charter per la trasferta. Lo stesso che ha permesso al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan (che aveva informato la Asl ma non era stato fermato) di recarsi a Crotone o al Genoa di giocare al San Paolo, e oggi all’Atalanta di sfidare il Cagliari. Un regolamento che i club si erano dati proprio per evitare lo stop al campionato. Ma in quel protocollo mancavano proprio però Regioni e Asl. Ed è qui che, in un momento specifico (aumento dei contagi) e con un caso limite (il Genoa con 22 positivi) si è creato l’incidente. Il consiglio di Lega qualche giorno fa si era dato un nuovo regolamento che prevede il rinvio (una sola volta) solo per i club che hanno un minimo di 10 giocatori positivi. E in questo nuovo testo è stata inserita una postilla che ha consentito l’intervento della Asl. Dopo poche righe si legge infatti «fatti salvi eventuali provvedimenti dalle autorità statali o locali». Ed è la zona grigia in cui si è rifugiato De Laurentiis che fino all’ultimo ha provato a far rinviare la gara: «Non potevamo partire, la Asl ha preso in considerazione la possibilità della deroga prevista dal protocollo, ma non ci ha dato il via libera». Una risposta al comunicato con cui la Lega di serie A spiegava i motivi per cui la gara non è stata spostata rimarca che quel «fatti salvi» non ha l’accezione usata dal Napoli. 
BOTTA E RISPOSTA
Dopo ore di silenzio è intervenuto anche il Governo. Dapprima con il ministro della Salute, Speranza: «La priorità è la salute delle persone. Si sta parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola». Poi ecco l’assist alla Asl e al Napoli del Ministro dello Sport, Spadafora: «Alle Asl è demandata una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza», facendo riferimento all’aggravarsi della curva dei contagi nel Paese e quindi a una mutata situazione di pericolo. A seguire il Cts, chiamato più volte in causa, che: «richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell’Autorità Sanitaria Locale competente». In mezzo un botta e risposta a distanza tra Salvini: «Se esistono regole che prevedono si giochi tutti le devono rispettare». «La Juve in campo una figuraccia mondiale per il calcio». A fine serata è intervenuto anche il numero uno bianconero, Agnelli: «Il protocollo è chiaro».
IN TRIBUNALE
Dicevamo delle aule di tribunale. Come detto domani si esprimerà il giudice sportivo decretando il 3-0 a tavolino. Il Napoli è pronto a fare ricorso al Tar. In mano oltre alle mail della Asl e della Regione e la postilla del nuovo regolamento ha anche un’altra carta. Perché la Nazionale, e quindi la Figc, non ha convocato Meret e Di Lorenzo risultati negativi ai tamponi? «Sconfessa se stessa» fanno sapere da Napoli. La partita che non si è giocata in realtà è appena iniziata. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA