Milan, senti Maldini: «Se Elliott vuole vincere tra 15 anni io e Boban lasciamo»

Paolo Maldini
Paolo Maldini
di Salvatore Riggio
3 Minuti di Lettura
Venerdì 25 Ottobre 2019, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 23:08

Il momento del Milan resta delicato. Per il club rossonero e per i suoi tifosi è un periodo storico particolare dopo gli anni trionfali targati Silvio Berlusconi. Quando si vince sempre, è difficile accettare una realtà ben diversa da quella vissuta. La breve (e dissestata) era cinese ha poi lasciato spazio al fondo Elliott di Paul Singer, che all'inizio della scorsa stagione ha richiamato in società Paolo Maldini, il totem della storia del Milan e uno dei giocatori simbolo - se non il simbolo - di quella squadra di Immortali presieduta da Silvio Berlusconi. «Lui è stato un grandissimo presidente, il migliore che potessi avere. Gli vorrò sempre bene, anche se la sua tendenza a fare sempre battute lo rende spesso inelegante. L'affetto per lui resterà immutato», le parole dell'ex capitano milanista nell'intervista rilasciata a Sky Sport.

FASE DI CRESCITA
Oggi Maldini sta nettendo la faccia nel Milan attuale, quello in difficoltà, quello del cambio allenatore dopo 111 giorni, tanto è durato in panchina Marco Giampaolo, prima dell'arrivo di Stefano Pioli. «Il momento è delicato, ma fa parte di una fase di crescita. Si sono alternate tre proprietà in pochi anni, anche il cambio di allenatore di questa stagione è qualcosa che non ci aspettavamo. Abbiamo preso questa decisione a malincuore, ma c'era la necessità di affiancare un tecnico esperto e dalle idee forti a una squadra giovane come la nostra».

PASSIVO PESANTE
Fanno ancora rumore le dichiarazioni di Ivan Gazidis, l'ad del Milan, che durante la presentazione di Pioli aveva parlato del rischio serie D del club di via Aldo Rossi se non fosse intervenuto il fondo statunitense. «Forse una cosa su cui non siamo stati bravi noi e non è stata brava la proprietà è nel parlare e dire gli obiettivi e nel dire quello che abbiamo ereditato. Abbiamo ereditato una squadra con un passivo di 125 milioni, abbiamo fatto un mercato a zero l'anno scorso, ci sono tante cose che non sono state dette, siamo stati banditi dall'Europa anche per le gestioni precedenti, abbiamo ricevuto multe l'anno scorso di 12 milioni, per le gestioni precedenti. Alle critiche, sinceramente, io sono abituato, sono convinto di quello che sto facendo, so che lo sto facendo al mio massimo. Poi, come tutti, la mia permanenza o no sarà figlia dei risultati».

SPERANZE ROSSONERE
Dopo l'addio di Leonardo, quest'anno è tornato al Milan anche Zvonimir Boban: «Vogliamo rientrare a determinati livelli in tempi accettabili, anche se quantificare il tutto diventa difficile. Se nell'idea della società, ma non è così, c'è l'idea di tornare competitivi tra 15 anni e fare 12 anni da squadra di media classifica in Serie A, noi non saremo sicuramente quelli che saranno a capo della direzione sportiva».

Elliott è avvisato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA