-2 al derby, Ibra va alla carica dei nerazzurri: vuole lasciare il segno

-2 al derby, Ibra va alla carica dei nerazzurri: vuole lasciare il segno
-2 al derby, Ibra va alla carica dei nerazzurri: vuole lasciare il segno
di Luca Uccello
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Venerdì 5 Novembre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:52

È il derby di Zlatan Ibrahimovic. Quella che partita che vuole giocare e non mancherà. Novanta minuti ancora una volta contro il passato. Contro la squadra che ha lasciato senza mai nessun rimpianto. È la squadra con cui ora vuole sempre vincere. Sette le sfide in A contro i nerazzurri con la maglia rossonera, una in Supercoppa italiana. Sei le reti totali, più un assist. L'ultimo derby? Quello di un anno fa, gara di andata, 17 ottobre. Vince il Milan di Ibra contro la squadra di Antonio Conte: 2-1. E Ibra fa una doppietta, una delle tante della passata stagione.
Ora vuole ripetersi, cercherà di farlo per continuare a essere primo in classifica e staccare ancor di più la squadra di Simone Inzaghi. Zlatan ha scelto di giocare il derby. Vuole lo scudetto, vuole essere protagonista della vittoria finale del Milan di Stefano Pioli. Per riuscirci vuole giocare il più possibile, essere decisivo.
Lo svedese può esserlo in diversi modi. Lo è stato anche non giocando, stando forzatamente a guardare. Lo può essere con maggior forza ora che sta bene, che può giocare e segnare proprio come è successo all'Olimpico con la Roma. Un gol che avrebbe fatto anche con il Porto se non si fosse alzata la bandierina per un fuorigioco di pochi centimetri. Una rete delle sue per un urlo di gioia spezzato sul più bello. Con l'Inter ci riproverà, De Vrij e Skriniar permettendo.
Per questo sono arrivati i consigli tecnici anche di Clarence Seedorf, ex numero dieci rossonero e attuale opinionista di Amazon Prime Video. Nel pre partita di Milan-Porto di Champions, Clarenzio si è espresso sui due attaccanti a disposizione di Stefano Pioli: Giroud e Ibrahimovic. «Il francese tiene la squadra avversaria un po' indietro rimanendo più attaccato ai difensori, mentre Ibra viene più a giocare a ritroso. Secondo me dovrebbe farlo di meno, mettendo paura agli avversari da più vicino alla porta. Entrambi portano esperienza e aiuto alla squadra: sono due garanzie».
Un consiglio che potrebbe valere anche per l'Inter? Pioli non lo ha mai nascosto il gioco dell'attaccante svedese è cambiato. Meno vicino alla porta, più uomo assist anche i numeri dicono che Zlatan ha segnato 400 reti in carriera. La forza dello svedese ancora oggi è quella di non fermarsi davanti a niente. E non lo farà nemmeno di fronte a Dzeko, l'altro gigante buono di questo derby della Madonnina. Con Romelu Lukaku era finito con un testa a testa e parole dure (ricordate?). Ma si sa Ibra è un duro dal cuore tenero: sarà così pure stavolta?
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