Marchisio dopo la rapina: «Non giustifico i banditi. Ma chi ha fame e sta male può anche arrivare a fare queste cose»

Marchisio dopo la rapina: «Non giustifico i banditi. Ma chi ha fame e sta male può anche arrivare a fare queste cose»
Marchisio dopo la rapina: «Non giustifico i banditi. Ma chi ha fame e sta male può anche arrivare a fare queste cose»
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Giovedì 31 Ottobre 2019, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 11:35

Ha fatto molto parlare, nella giornata di ieri, la rapina di cui è stato vittima Claudio Marchisio, ex giocatore della Juventus (che qualche settimana fa ha dato l’addio al calcio). Martedì infatti in cinque, armati, sono entrati nella sua casa di Vinovo, Torino, chiedendo di aprire la cassaforte, per poi rubare tutto ciò che potevano e scappare via.

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Oggi Marchisio al Corriere della Sera ha dato la sua versione dei fatti: e come spesso accade con il ‘principino’ bianconero, le sue parole sono fuori dagli schemi.
«Sono cose che succedono, in tutti i quartieri di Torino, in Italia, nel mondo - ha detto Marchisio - Stavolta è capitata a noi, per fortuna possiamo raccontarla, nessuno si è fatto male. Delle cose materiali mi importa meno».

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E ancora:
«Non giustifico chi fa questo, ma penso: chi sta male, chi ha fame, non ha paura e può anche arrivare a fare ciò. Sono cose che accadono da tutte le parti perché la differenza tra ricchi e poveri è ovunque». Parole certamente non comuni, ma l’ex centrocampista juventino ha sempre espresso, soprattutto via social, le sue idee riguardo la solidarietà e l’empatia con gli ultimi. «Non voglio che quanto accaduto possa esser strumentalizzato», ha aggiunto.

Dopo la rapina però, Claudio era stato attaccato dai soliti leoni da tastiera da social, che ironizzavano sul suo passato bianconero: «Si commentano da soli», ha detto al Corriere.
E già ieri, in un tweet, era stato altrettanto eloquente:
«Se entri nella casa di una persona per derubarla sei un delinquente. Se punti la pistola al volto di una donna sei un balordo. Se da una storia simile tutto quello che riesci a ricavarne è una battuta idiota sei un poveretto», aveva scritto, a corredo di una foto con moglie e due figli.

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