Lecce-Ascoli 7-0, il recupero è da record: i tifosi marchigiani via a metà primo tempo

Lecce-Ascoli 7-0, il recupero è da record: i tifosi marchigiani via a metà primo tempo
di ​Vanni Zagnoli
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Sabato 23 Marzo 2019, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 21:04
Il recupero è da record, il 7-0 del Lecce sull’Ascoli, che veniva da 5 gare utili. Tre gol in venti minuti, 5 nel primo tempo, il sesto dopo un’ora e poi il ritmo scende, diventa amichevole, eppure arriva anche il settimo.

I salentini risalgono al terzo posto, a due punti dal Brescia e a uno dal Palermo, nella partita che era in programma il 1° febbraio, quando dopo quattro secondi svenne Manuel Scavone, per uno scontro fortuito a centrocampo. Ieri il Lecce ha organizzato una videochat su facebook con il centrocampista, che ha parlato della sua riabilitazione: "Ho passato momenti difficili: avevo dolori, mi girava la testa. Adesso mi sento finalmente bene”. Oggi era in tribuna, spera di rientrare magari nei playoff.

La partita si sblocca al 4’, con la palla di Mancosu per La Mantia, sponda per Tabanelli, che piega le mani a Vanja Milinkovic Savic, fratello del laziale Sergej. Altro errore dell’Ascoli in uscita sulla trequarti, Mancosu serve Petriccione, controllo e conclusione vincente, è il 12° marcatore stagionale del Lecce, non andava a bersaglio da un anno. Vivarini è uno specialista della fase difensiva, i marchigiani sono irriconoscibili, il portiere respinge una punizione dalla trequarti e La Mantia, solo, infila. E’ solo il 18’ e gli 80 tifosi arrivati da Ascoli già a metà primo tempo iniziano a lasciare il Via del Mare. Nel frattempo affluiscono altri spettatori pugliesi, diventano 12500, per spingere la formazione di Liverani al doppio salto. Al 24’ Ciciretti ferma La Mantia, segna però Mancosu, poi il rigore di Falco, per trattenuto di Brosco su La Mantia. Per l’Ascoli sono un’occasione in tutta la gara, con Brosco. 

Nella ripresa il passaggio filtrante di Falco, di nuovo Tabanelli è freddo davanti al portiere, l’aveva scoperto Cellino, a Cagliari. Dal 1949 il Lecce non segnava 6 gol in serie B, arriva persino il 7°, su cross di Calderoni e sciocchezza del nuovo entrato Iniguez, con la doppietta di Mancosu. Resta metà ripresa da disputare, si giochicchia, il Lecce resta dietro, allenando la fase difensiva, l’Ascoli fa girare palla e basta, non ha la forza anche solo per avvicinarsi alla porta. La partita diventa surreale, viene in mente un 7-1 della Roma del primo Spalletti sul Catania di Pasquale Marino, al ritorno in serie A, allora l’allenatore adesso all’Inter si fermò quasi per scusarsi con i giocatori etnei. Il Lecce ha giocato seriamente, anche per gli scommettitori, Vivarini invece guardava i suoi per chiedersi cosa stesse succedendo. Resta con 4 punti di margine sui playout, può salvarsi. A Latina non riuscì per il fallimento della società, a Empoli venne esonerato un anno fa che era ancora per la promozione, ad Ascoli può salvarsi senza spareggi, a differenza di Cosmi.

Il Lecce fa il giro di campo a ricevere applausi, l’Ascoli se ne va mesto negli spogliatoi. Dice tutto Andrea Tabanelli: “Quando ti vanno bene le prime 2-3 azioni, l’avversaria perde fiducia, l’importante è mantenere il rispetto. Ovvero continuare a giocare”.

I giallorossi l’hanno fatto per tre quarti di match. E’ stato imprevedibilmente storico.




 
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