Coronavirus, il ritorno dalle vacanze spaventa i club

Inzaghi e i giocatatori del Benevento
Inzaghi e i giocatatori del Benevento
di Valerio Cassetta
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 07:30
Positivi di ritorno. Anche i calciatori, volati all’estero per le vacanze, rischiano il contagio da Covid-19. La notizia della positività al Coronavirus dei due giocatori della Roma Primavera, entrambi asintomatici e ora in isolamento domiciliare, riaccende i riflettori su un questione delicata. Il sentimento di preoccupazione nel calcio italiano cresce così come il pericolo che aumentino i casi, riscontrati dai club durante i controlli per i ritiri pre-stagionali. Del resto l’inizio della Serie A si avvicina. Il campionato riprenderà il prossimo 19 settembre, ma le squadre stanno già tornando al lavoro. Lunedì scorso il neopromosso Benevento è partito per la preparazione estiva alla volta di Seefeld in Tirol, nel distretto di Innsbruck. Oggi toccherà al Cagliari mettersi in viaggio alla volta di Aritzo. E proprio tra i rossoblù è risultato positivo Kiril Despodov. Gli esami medici sono stati effettuati in Bulgaria, dove il calciatore sta trascorrendo le vacanze. L’attaccante, attualmente asintomatico, ha cominciato il periodo di quarantena, prevista dal protocollo sanitario, e solo al termine delle due settimane prescritte potrà raggiungere la Sardegna.
 
ODIO L’ESTATE 
La sensazione, largamente diffusa, è che i giocatori contagiati degli ultimi giorni abbiano contratto il virus all’estero durante il meritato “riposo”. Una situazione che ha portato le federazioni di Spagna e in Francia a considerare l’ipotesi di rivedere la programmazione dei rispettivi campionati. Non solo: diversi club hanno dovuto variare i calendari dei ritiri, aumentando la rigidità delle misure di sicurezza e dei protocolli anti-contagio. Basterà, a poche settimane dall’inizio di una nuova stagione, affinché tutto possa svolgersi senza l’incubo di un nuovo stop? Questo l’interrogativo più ricorrente. In Italia i club stanno osservando alla lettera i protocolli, mettendo al primo posto la salute di ogni tesserato. Prima degli allenamenti di gruppo, i calciatori vengono sottoposti a tamponi ed esami sierologici ogni tre giorni. E’ il caso della Lazio che farà i test in “trasferta” anche durante il ritiro di Auronzo di Cadore, provincia di Belluno. Insomma, le squadre ce la mettono tutta e rispettano ogni prescrizione. L’impegno di presidenti e degli staff medici è apprezzabile. Opinabile, ma legittima, la scelta di alcuni giocatori, che non hanno saputo resistere per le vacanza al richiamo di Ibiza, Mykonos e delle Maldive. Il tutto documentato con foto e video su Instagram, talvolta senza mascherina e distanziamento sociale. Ai calciatori della Premier, invece, sarebbe stato dato un “consiglio” per evitare che la troppa visibilità potesse far scattare l’allarme: evitare di pubblicare post sui social network. Un modo per dribblare pettegolezzi e polemiche.
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