Giorgia Cenni, l'architetto della Nazionale: «Il gruppo è molto unito. Il rapporto tra Mancini e Vialli è lo spot più bello per l'Italia»

Giorgia Cenni durante il ritiro Azzurro a Roma
Giorgia Cenni durante il ritiro Azzurro a Roma
di Piergiorgio Bruni
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Giovedì 1 Luglio 2021, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 16:37

È il volto femminile di Sky al seguito della nostra Nazionale. Sorridente, gioviale, coinvolgente e, maledettamente, preparata. Giorgia Cenni è un fiume in piena. Di battute, simpatia e semplicità. Da Coverciano, sede del ritiro Azzurro, allo stadio Olimpico e passando per Wembley, lei c’è sempre.
Ora, mentre prepara di bagagli per il match dei quarti di finale degli Europei contro il Belgio a Monaco di Baviera (venerdì 2 luglio ore 21, diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Football, Sky Sport 251 e in streaming su NOW) ci svela il dietro le quinte della nostra Nazionale e si racconta. Tra passato, presente e futuro.

Che atmosfera si vive all’interno della comitiva Azzurra?
«Meravigliosa. Il gruppo è molto unito e Roberto Mancini è stato bravissimo a far sentire tutti importanti: ogni calciatore si sente titolare e vuole prendersi un pezzo di questo Europeo».

Che cosa l’ha sorpresa della loro quotidianità?
«Stanno sempre assieme, alcuni di loro non si mollano un istante. E poi, lasciatemelo dire, non si può non raccontare il rapporto tra Mancini e Vialli: sono una delle storie dentro la storia più belle del torneo».

La coppia Mancini-Vialli è lo spot più bello per l’Italia?
«Sì, e il rapporto che avevano in campo si rivede ancora oggi. Poter contate su uno staff così coeso fa bene pure alla squadra».

Chi è il più giocherellone degli Azzurri?
«Senza alcun dubbio, Insigne (ride, ndr). E la sua vittima preferita è Immobile: gli fa sempre molti scherzi. Anche durante gli allenamenti».

Per qualcuno Insigne è un giocatore sopravvalutato. Che cosa ne pensa?
«Al di là degli aspetti meramente tecnici, si sta dimostrando un leader e i compagni lo prendono come riferimento. È diventato una guida, alla pari di senatori come Bonucci e Chiellini».

Che Europeo sta disputando Spinazzola?
«Quale Spinazzola? Ne vedo 3 o 4 in campo (ride, ndr). L’altra sera, ad esempio, durante il match contro l’Austria, ho iniziato a crearmi nella mia testa una telecamera personalizzata e ho guardato soltanto lui: è impressionante che cosa fa e quanto corre. Si sta prendendo una bella rivincita ed è incantevole vederlo così sorridente».

Parliamo un po’ di lei: laureata in architettura e giornalista. Che cosa ci siamo persi?
«Ho sempre amato il calcio fin da piccola, è una passione di famiglia. Il nostro, però, è un lavoro difficile: ci vogliono tanta preparazione, forza di volontà e fortuna.

Architettura, materia che comunque mi appassiona, è servita per avere un piano B nel caso non fossi riuscita a realizzare il mio progetto».

Ha iniziato nel calcio dilettantistico ed è arrivata alla Nazionale. Com’è stato il grande salto?
«Un sogno! E quello che dice Pessina, quando parla di favola, vale anche per me. Certo, non sono una protagonista assoluta come lui, ma è stato un percorso splendido».

Giorgia, questa professione le ha tolto qualcosa?
«È un mestiere impegnativo perché sottrae molto tempo e difficilmente si riesce a progettare qualcosa. Mi è capitato di organizzare con la mia migliore amica una mini vacanza di 4 giorni a Dubai e, la sera prima della partenza, il mio direttore mi ha spedito a Madrid. Lei è andata da sola, non mi ha parlato per 6 mesi, ma alla fine ha capito la situazione. Ora, per fortuna, è tutto alle spalle».

Ecco, appunto, come concilia amicizie e lavoro?
«La regola è non prendere appuntamenti con nessuno (ride, ndr)».

Che cosa c’è nella sua vita oltre al calcio?
«La pittura, perché vengo da una famiglia di artisti. Amo la musica, tant’è vero che appena mi sveglio o mentre faccio colazione l’ascolto a volume abbastanza alto. Poi, indubbiamente, c’è il mare: venendo da Genova, per me è una religione».

Che musica ascolta?
«Faccio delle cartelle in base alle partite: in questo periodo la prima canzone è “We are the people”, l’inno del torneo».

Com’è il suo rapporto con la cucina?
«Qualche mese fa pessimo, ultimamente invece sto migliorando. So fare poche cose, ma le faccio bene».

Tipo?
«Il pesto».

E la carbonara?
«Durante il lockdown ho imparato a farla: mi hanno fatto i complimenti amici e colleghi romani».

Ce l’ha messa la panna...?
«Non bestemmi (ride, ndr)».

Dicono sia appassionata anche di padel. Alla fine, c’ha giocato contro il CT Mancini?
«Non ancora, ma se l’Europeo dovesse andare come tutti speriamo è una cosa che si dovrà fare. Farò coppia con Bergomi, che è fortissimo, e sfideremo il duo Mancini-De Rossi».

Giorgia, che cosa c’è nel suo futuro?
«Ancora non lo so: questa professione mi ha insegnato a non fare troppi piani. Sicuramente vorrei costruire qualcosa extra lavoro: una famiglia con dei figli».

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