Fonseca, tre giorni per il futuro: «Guai a difenderci con l’Ajax»

Fonseca, tre giorni per il futuro: «Guai a difenderci con l’Ajax»
di Stefano Carina
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Lunedì 12 Aprile 2021, 07:35

Con la testa all’Ajax, Fonseca si prende i tre punti che gli permettono di rimanere agganciato, in qualche modo, al treno Champions in campionato. Partita difficile quella contro il Bologna, dove ancora una volta i giallorossi hanno raccolto più di quello che avevano prodotto. Gli expected-goal non saranno una scienza esatta ma se ad Amsterdam il coefficiente vedeva un 3.17 per gli olandesi e uno striminzito 0.73 per i giallorossi, ieri il copione si è in parte ripetuto (1.37-2.01) anche in virtù di un primo tempo che ha visto la Roma in grande sofferenza. Paulo non lo nasconde: «Abbiamo cambiato molti giocatori, era importante far riposare chi aveva giocato. Primi 25-30 minuti abbiamo avuto difficoltà ma dopo abbiamo riequilibrato e nella ripresa abbiamo creato più occasioni per vincere». La testa vola (se già non lo era ieri) all’impegno con l’Ajax: «Sarà una partita difficile, loro in attacco sono fortissimi. Dobbiamo essere concentrati difensivamente e non commettere errori. Dobbiamo giocare al 100%, la squadra deve capire che la qualificazione non è chiusa». 
I RITORNI
È da giovedì che lo ripete. Quasi avesse colto nel gruppo qualcosa che non lo convince. Di certo il ritorno di Mkhitaryan lo tranquillizza: «Aveva fatto soltanto un allenamento con noi, l’ho fatto giocare poco ma penso che sarà importante averlo disponibile. Poi valuteremo insieme». L’impressione è che l’armeno giocherà dal primo minuto con al fianco Pellegrini, dietro Dzeko. Anche perché difendersi sarà importante come segnare: «Se pensiamo soltanto a non prendere gol, poi le cose potrebbero complicarsi e non andare bene. Sarà molto importante segnare». 
FURIA SINISA 
Tornando al match con il Bologna, Fonseca plaude alla prova di Mancini («È stato il nostro capitano, l’ha meritato per il suo atteggiamento sempre serio. È un giocatore che piace a qualsiasi allenatore, per la concentrazione, la comunicazione e l’atteggiamento.

Ha fatto una grandissima partita) e promuove Reynolds, al debutto come titolare dopo i 20 minuti di Parma, benché lo statunitense sia apparso molto timido e un po’ spaesato in campo: «Sta imparando molto e sta meglio fisicamente. Non possiamo dimenticare che è giovane ed é arrivato in calcio diverso. Ha bisogno di tempo ma ha fatto bene e non era facile, mi é piaciuto ed é un giocatore importante per il futuro». Il suo è ancora da decifrare, ma prima del match di giovedì non è il caso di parlarne ancora. Chi invece ha voglia di parlare è Mihajlovic che dopo il gol di Mayoral, nella concitazione, ha lanciato una bottiglietta verso la panchina giallorossa: «Mi rode, perché non meritavamo di perdere. Non si può chiudere il primo tempo sotto di un gol, loro non avevano passato la metà campo. Mi dispiace per i ragazzi ma deve dispiacere anche alla società. Non so se arriva Saputo, penso che parleremo ma non so di cosa...». Magari di un centravanti per la prossima stagione. Giocare senza, è difficile. E ieri si è visto.

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