Euro 2020, le coincidenze con il Mondiale del 2006 che fanno sperare l'Italia

Italia esulta, 2006
Italia esulta, 2006
di Niccolò Dainelli
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Martedì 29 Giugno 2021, 21:59

Tutti, anche solo per un istante, ci abbiamo pensato. Nel giro di 22 ore Francia e Germania salutano Euro 2020 agli ottavi di finale. Due pretendenti alla vittoria finale del primo europeo itinerante della storia fanno le valigie e tornano a casa a mani vuote. Ma nella testa dei tifosi italiani inizia a insinuarsi ronzio. Un brusio ancora molto flebile che riporta alla memoria coincidenze storiche indimenticabili

Le coincidenze con l'estate del 2006 iniziano ad essere tante e tutta Italia spera siano di buon auspicio. Francia e Germania, quell'anno, furono buttate fuori dall'Italia. Furono buttate fuori da noi, da una nazione intera che spingeva Cannavaro e compagni verso una vittoria finale tanto inaspettata e insperata quanto goduta e mai dimenticata.

Forse quella vittoria che mai abbiamo dimenticata e che tutti ricordano ancora come fosse ieri, non siamo gli unici a ricordarla così vivamente. Quel  2006 con il suo coro e la sua gioia, probabilmente sta ancora bruciando a qualcuno. I nostri avversari di sempre, infatti, in questi giorni, non si sono risparmiati con frecciatine a noi italiani. I protagonisti sconfitti, di quelle notti, sembra non abbiano digerito ancora quelle sconfitte.

Fabien Barthez, ad esempio, che quel 9 luglio del 2006 non fu in grado di parare nemmeno un rigore agli Azzurri ha voluto dire la sua. «L'Italia non ha qualità e finora ha giocato contro squadre mediocri». Ma anche Thomas Muller ha stuzzicato il compagno di nazionale Gosens, terzino atalantino, reo di aver giocato bene solo 60'. «E' normale, giochi in Italia».

Le frecciatine scagliate sono tornate indietro con gli interessi e quelle coincidenze che ronzano flebilmente nella testa di ogni italiano piano piano acquistano intensità, forza e volume diventando un rimbombo di speranza.

L'Italia intera spera di vivere un'estate ricca di emozioni come quella di quindici anni fa. 

Nel 2006 la Germania era una corazzata ed era spinta dal pubblico di casa, nessuno si sarebbe mai immaginato che uscisse sconfitta contro un'Italia travolta dallo scandalo di calciopoli. Quella Germania perse 2-0 con i gol di Grosso e Del Piero. Proprio come oggi. Un altro 2-0 firmato dalle punte inglesi Sterling e Kane. La differenza è netta e sostanziale: lì fu una semifinale lottata con le unghie e con i denti e gioimmo in prima persona, oggi sono gli ottavi di finale di un europeo. Ma la coincidenza ha fatto sorridere tutti.

Un sorriso che diventa godimento puro, del tifoso viscerale che ogni italiano ha dentro di sé quando si parla della Francia. Quei famosi cugini transalpini con cui, per natura, non abbiamo grosse affinità e, anzi, forse spesso risultano anche un po' antipatici. Quei «cugini» che abbiamo battuto in un finale ricca di emozioni: lo svantaggio, il pareggio, la testata... i rigori. Noi siamo diventati campioni del mondo nel 2006, proprio contro di loro. Proprio come loro hanno fatto nel 2018 in Russia, quando l'Italia, nemmeno qualificata, dentro di sé diceva «tutti ma non loro».

Quest'anno erano i favoriti. Il dream team che avrebbe dovuto sbaragliare la concorrenza e, invece, è tornata a casa agli ottavi di finale contro la «mediocre» Svizzera, come l'ha definita Barthez. E L'italia ha goduto, ma soprattutto inizia a sperare a qualcosa di grande.  

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