Davide Bombardini a processo per tentata estorsione. L'ex calciatore, ora imprenditore, è stato rinviato a giudizio dal gup di Milano, Lorenza Pasquinelli, insieme a due ultrà dell'Inter: Andrea Beretti e Claudio Morra. Per i tre, il pm Leonardo Lesti aveva chiesto il processo perché avrebbero minacciato una persona per farsi consegnare 100mila euro ciascuno.
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Il 48enne ex centrocampista, che ha giocato anche con Palermo, Roma, Atalanta e Bologna, insieme ai due ultrà e ad una persona mai identificata, stando all'imputazione, avrebbe tentato di costringere «con minaccia» la presunta vittima «a consegnare dapprima a Bombardini», poi a Beretta e Morra, «la somma di 100mila euro».
I tre, sempre secondo l'accusa, si sarebbero recati il 28 novembre 2018 in un cantiere a Milano dove il 59enne lavorava. E avrebbero usato «toni e modi aggressivi ed intimidatori» per richiedere quel «credito del tutto inesistente», dicendogli che se non avesse consegnato i soldi avrebbero «agito di conseguenza». I due ultrà, in particolare, gli avrebbero detto che «erano creditori» dell'ex calciatore e che quindi «da adesso in poi sarebbero stati i suoi creditori e i 100mila euro avrebbe dovuto darli a loro».
Il giorno dopo, poi, Bombardini avrebbe telefonato per ribadire «la richiesta illecita» dicendo che aveva «tempo fino alla sera per pagare», altrimenti «avrebbe visto cosa sarebbe successo». L'uomo, però, fece denuncia e scattò l'inchiesta.