Lazio vieta ai calciatori di lasciare Roma, Luis Alberto: «Triste non vedere i miei figli. Fermiamo tutte le competizioni»

Lazio vieta ai calciatori di lasciare Roma, Luis Alberto: «Triste non vedere i miei figli. Fermiamo tutte le competizioni»
di Alberto Abbate
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 18:58 - Ultimo aggiornamento: 19:15

E' il re degli assist d'Italia, ma ha dovuto spedire di corsa su moglie in Spagna. L'emergenza Coronavirus spinge pure il campione biancoceleste Luis Alberto a scrivere su Instagram una lunga lettera. I voli sono bloccati, la Lazio ha proibito qualunque spostamento ai propri giocatori, il numero 10 è lontano dai suoi cari a Siviglia: "Fra qualche giorno mio figlio Lucas, il piccolo, compirà due anni e io non potrò festeggiarlo con lui perché lui è a Siviglia e io sono a Roma. Non potete immaginare cosa darei per star lì con lui e con il resto della mia famiglia. Però, per via della situazione che abbiamo in Italia, non posso viaggiare. Posso appena uscire di casa per comprare lo stretto necessario. È molto importante seguire le raccomandazioni delle autorità finché la situazione non sarà completamente sotto controllo. Per questo vi dico: #stateacasa”. Poco importa che non finisca la Serie A, anzi piuttosto intervenga la Uefa. Luis Alberto lancia l'appello e si sfoga: “Credo che in questi il calcio debba passare in secondo piano tutto. Non basta giocare a porte chiuse, questo non è sufficiente per i calciatori e per chi lavora nel mondo del calcio o nell'organizzazione di una partita. Anche la nostra salute è importante e credo che tutte le competizioni debbano fermarsi per tutto il tempo necessario. Se io, come tanti altri calciatori, stiamo facendo lo sforzo di non vedere le nostre famiglie, non credo che sia tanto chiedere che vengano rinviate tutte le competizioni finché le autorità sanitarie lo riterranno opportuno. Infine vorrei ringraziare tutti i medici, gli infermieri e il personale medico che stanno lavorando duramente giorno e notte. Siete voi i veri MVP".

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