Cori razzisti, l'ad della Lega Serie A De Siervo: «Faccio spegnere i microfoni, così non si sentiranno più»

Cori razzisti, l'ad della Lega Serie A De Siervo: «Faccio spegnere i microfoni, così non si sentiranno più»
Cori razzisti, l'ad della Lega Serie A De Siervo: «Faccio spegnere i microfoni, così non si sentiranno più»
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Martedì 3 Dicembre 2019, 15:17
«Ti faccio una confessione, non la mettiamo a verbale: ho chiesto ai nostri registi di spegnere i microfoni verso le curve, così non si sentiranno più i cori razzisti». Infuria la polemica intorno all'ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, dopo la diffusione di un audio, registrato lo scorso 23 settembre durante il consiglio di Lega.

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L'audio, diffuso per primo da La Repubblica, raccoglie uno scambio di battute tra Paolo Scaroni, presidente del Milan, e l'amministratore delegato della Lega Serie A. Il presidente rossonero si dice preoccupato per il danno di immagine che i cori razzisti potrebbero comportare sull'intero campionato: «Sul New York Times hanno fatto un articolo grande così sui 'bu' razzisti».

A quel punto, Luigi De Siervo replica così: «Paolo, ti faccio una confessione: non lo sentirete più, perché ho chiesto di chiudere i microfoni verso le curve». Qualcuno, però, in quell'occasione ha registrato l'audio diffuso nelle ultime ore. L'ad della Lega Serie A, ammettendone l'originalità, ha però annunciato di voler sporgere querela e si è difeso così: «Nessuna censura, è stato tagliato un audio all'interno di un contesto più grande. Si parlava di produzione televisiva e di come valorizzare al meglio il nostro prodotto. A controllare la regolarità dello svolgimento della gara e documentare a fini legali e sportivi ciò che capita dentro lo stadio ci pensano già gli organi preposti: la polizia, gli ispettori di Lega e Federazione e, non ultimi, gli arbitri. Abbiamo dato istruzioni precise ai registi e sospeso chi, a Cagliari, aveva indugiato troppo sulla curva durante un controllo Var e su chi, a Milano, aveva ripreso l'omaggio della curva interista a Diabolik. Io ho solo suggerito di gestire in maniera più precisa il direzionamento dei microfoni. Capita spesso infatti che da casa si sentano dettagli che allo stadio nemmeno si percepiscono».
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