Se è partita la caccia all’anti-Inter, sappiamo già chi è la volpe, e chi può essere il suo primo antidoto. Le risposte sono, nell’ordine: l’Atalanta, e la Roma di Mourinho. La penultima del girone di andata srotola gli ultimi due scontri diretti, dei 21 possibili, tra coloro che a inizio stagione sono state definite “le sette sorelle”, insomma le migliori del lotto; anche se non si erano fatti i conti con la Fiorentina che prova a inserirsi nel grande gioco, e nemmeno con l’Empoli, cha nel frattempo ha agganciato l’ottavo posto spingendo più giù la Lazio.
Atalanta-Roma, Inter alla finestra
Ma insomma per convenzione le sette sorelle rimangono le più brave, anche se si è ormai capito che la più forte per organico e per qualità delle alternative è l’Inter campione d’Italia, che da domenica scorsa si è issata al primo posto in classifica di sua competenza. Da Atalanta-Roma e Milan-Napoli, gli scontri clou del weekend, il campionato cerca risposte, vuole sapere chi può essere l’alternativa ai nerazzurri, reduci da cinque vittorie in fila, una dietro l’altra, schiacciando avversari come sassolini.
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Se in Atalanta-Roma andasse in campo il pregresso, cioè la qualità evidenziata dall’Atalanta nelle ultime partite opposta ai ritmi bassi e faticosi mostrati dalla Roma ad esempio contro lo Spezia, potrebbe non esserci partita, e questo è giusto premetterlo: allo stato delle cose, l’Atalanta si è mostrata assai superiore alla Roma sul piano agonistico e tecnico. Se invece Mourinho riuscisse a cucire addosso a Gasperini una partita di perfetto equilibrio difensivo e di contropiede chirurgico, e se trovasse finalmente qualche episodio positivo o fortunato come raramente gli è capitato finora, magari potrebbe tirar fuori una sorpresa tra le più notevoli del campionato, e rimettere in discussione tante cose, fuori e dentro la Roma. Ci vorrà un’impresa, considerato anche che la Roma non riesce a battere una grande ormai da un campionato e mezzo. L’altro scontro, quello del San Paolo, sembra un po’ il confronto tra le deluse della prima parte della serie A.
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Napoli e Milan hanno viaggiato a lungo a braccetto in testa alla classifica, esprimevano un calcio persino ribaldo per quanto era fluido, autorevole. Ma poi hanno accusato l’inevitabile calo di chi è assillato da infortuni di ogni genere. Il Milan ne ha avuti fin dall’inizio della stagione, e anzi il suo merito è stato quello di essere andato avanti nonostante tutto, oltre i propri limiti; ma nell’ultimo mese, caduto anche Kjaer e perdurando l’assenza di Leao e in parte di Giroud, in più con Brahim Diaz che non si è mai ripreso del tutto dal Covid, ha iniziato a faticare, anche se Ibrahimovic sorprende sempre.
Il Napoli invece si è piegato sul terribile combinato disposto delle assenze della sua dorsale africana (Koulibaly-Anguissa-Osimhen) e di Fabian Ruiz, ovvero le sue eccellenze assolute, e ha perso terreno per forza di cose. Contro il Milan a Spalletti mancherà pure Insigne, dunque sarà un Napoli in sedicesimo, che cercherà di limitare i danni, o di andare ben oltre le sue possibilità. A naso, il Milan sembra comunque più attrezzato a gioco lungo per aspirare al ruolo di anti-Inter, e la partita del San Paolo ci dovrà confermare anche questo. Per noi, mentre il girone d’andata sta per concludersi. la griglia delle favorite rimane: Inter, Milan, Atalanta e Napoli. Alla diciottesima giornata il compito di confermare o meno le previsioni. Col fattore-Mou che potrebbe sparigliare le cose.