Astori, il mondo piange il gigante buono: «Un uomo d'altri tempi»

Astori, il mondo piange il gigante buono: «Un uomo d'altri tempi»
di Benedetto Saccà
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Lunedì 5 Marzo 2018, 11:37
In una mattina qualunque di una domenica qualsiasi il mondo del calcio si è scoperto fragile, colto d’improvviso da una commozione di cui mai lo avremmo detto capace. Davide Astori era un calciatore della nostra Nazionale e faceva parte della grande famiglia del pallone. Per questo un universo di emozioni è piovuto sul ricordo di Davide. Da ogni lembo del pianeta sono fluite, pulitissime, parole dolci. Nel raccontare il proprio dolore Antonio Conte, allenatore del Chelsea ed ex ct azzurro, per un pelo non si è sciolto in lacrime prima della sfida con il Manchester City. E, in panchina, ha voluto appoggiare sul giubbotto nero una fettuccia nera: per omaggiare il lutto. E poi la federcalcio inglese, il Barcellona, il Real Madrid, la Fifa. Addirittura i giocatori del Barça e dell’Atletico hanno osservato un minuto di raccoglimento prima della gara della Liga. Ecco Francesco Totti, ad esempio, che di Astori è stato il capitano nella Roma. «Sono scioccato, incredulo e senza parole per questa tragedia». E la Juventus, è logico, non è mancata. Anzi, tutti i club si sono uniti nel celebrare la bella limpidezza di un ragazzo di 31 anni. Particolarmente profondo è stato il pensiero di Gigi Buffon. Merita di essere letto, a pensarci: allora eccolo qui. «Ciao caro Asto, difficilmente ho espresso pubblicamente un pensiero riguardo una persona, perché ho sempre lasciato che la bellezza e l’unicità di rapporti, di reciproca stima e affetto, non venissero strumentalizzati o gettati in pasto a chi non ha la delicatezza per rispettare certi legami. Nel tuo caso, sento di fare un’eccezione alla mia regola, perché hai una moglie giovane e dei familiari che staranno soffrendo, ma soprattutto la tua piccola bimba, merita di sapere che il suo papà era a tutti gli effetti una persona perbene...una grande persona perbene. Eri l’espressione migliore di un mondo antico, superato, nel quale valori come l’altruismo, l’eleganza, l’educazione e il rispetto verso il prossimo, la facevano da padroni. Complimenti davvero, sei stata una delle migliori figure sportive nella quale mi sono imbattuto. Riposa in pace. Il tuo folle Gigi».
L’HASHTAG
Alla fine della giornata i messaggi erano un’infinità. I social, letteralmente stracolmi. Ventura, Oddo, Immobile, Ferrero, Marchisio, Garcia, Montella, Borja Valero, Pradè, Bernardeschi, il presidente Infantino. Impossibile contarli tutti, i post e i tweet. Il ds della Roma, Monchi, ha usato frasi curate: perché quel dolore lo conosce bene e, maledetto, ieri si è risvegliato senza pietà. «Conosco la sofferenza, il dolore che si prova perché purtroppo l’ho vissuto con lo sfortunato Antonio Puerta. Auguro molto coraggio ai suoi familiari, ai suoi amici e ai suoi compagni, alla Fiorentina e al calcio italiano». L’hashtag legato ad Astori, a lungo, ha galleggiato al quinto posto delle tendenze mondiali. «Momenti, parole, immagini e tanti ricordi: il momento è tremendo per chi ha avuto modo di conoscere Davide. Allenarlo è stato un privilegio, mancherà a tutti». Firmato Max Allegri. Alla sera si riguardano le immagini, quelle esultanze di Davide, il suo sorriso: e ogni cosa stride, e no, no, no, non ci si può credere.
 
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