L'Argentina non gioca a Gerusalemme. Israele: «Vergogna a cedere a chi ci odia». I palestinesi: «Messi ha spinto per cancellare la partita»

L'Argentina non gioca l'amichevole in Israele. I Palestinesi: «Messi ha spinto per cancellare la partita»
L'Argentina non gioca l'amichevole in Israele. I Palestinesi: «Messi ha spinto per cancellare la partita»
di Simone Pierini
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Mercoledì 6 Giugno 2018, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 14:05
«Lionel Messi ha personalmente spinto per la cancellazione della partita con Israele insieme al suo compagno Javier Mascherano e al ct della nazionale argentina Jorge Sampaoli. Non lo dimenticheremo mai. Sono dei campioni di umanità», così il presidente della Federazione palestinese in Sud America Rafael Araya Nasri sulla cancellazione della sfida tra Argentina e Israele che ha catalizzato le polemiche in queste ore. 

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I PALESTINESI: «CONTRARI PERCHÈ 'POLITICIZZATA'» Le ire dei palestinesi per l'amichevole tra Argentina e Israele nascono dalla decisione dei leader israeliani di «politicizzare» la partita scegliendo di spostare l'evento da Haifa a Gerusalemme: è quanto ha sostenuto il capo della Federcalcio palestinese, Jibril Rajoub, in dichiarazioni al Times of Israel dopo che il match - come confermato dall'ambasciata israeliana in Argentina - è stato annullato tra un'infinità di polemiche. «Se la partita in programma tra Argentina e Israele si fosse giocata a Haifa», come inizialmente previsto, «non avremmo mai immaginato di contestare» il match, ha affermato Rajoub, convinto che l'annullamento della partita sia una «vittoria per lo sport». Per il capo della Federcalcio palestinese, tutto è cominciato con la decisione del ministro israeliano della Cultura e dello Sport, Miri Regev, di spostare la partita a Gerusalemme (che gli Stati Uniti hanno da poco riconosciuto come capitale di Israele) e «trasformarla così in un evento politico».

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In dichiarazioni alla tv palestinese Rajoub ha esultato per lo «schiaffo al razzismo israeliano» arrivato dal fuoriclasse Lionel Messi. Nei giorni scorsi era stato lo stesso capo della Federcalcio palestinese a invitare i palestinesi a bruciare maglie e foto di Messi qualora il fuoriclasse fosse sceso in campo a Gerusalemme. «Gli israeliani stavano cercando di usare Messi in quanto star internazionale - ha detto Rajoub nelle ultime ore alla tv palestinese - Il governo israeliano sfrutta lo sport per coprire i suoi crimini». La decisione di annullare la partita, ha incalzato, è uno «schiaffo al governo israeliano che ha speso milioni affinché si tenesse a Gerusalemme» e per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro Regev che si volevano «fare le foto con Messi».

MINISTRO DIFESA ISRAELE: «STAR ARGENTINA CEDUTO A NOSTRI ODIATORI» «È una vergogna che le star del calcio argentino abbiano ceduto alle pressioni degli odiatori di Israele il cui unico obiettivo è quello di danneggiare il diritto di Israele alla sua difesa e di provocare la sua distruzione». Lo ha detto, su Twitter, in ministro della difesa Avigdor Lieberman. Intanto si è appreso che la notte scorsa il premier Benyamin Netanyahu ha chiamato sulla vicenda, senza successo, il presidente argentino Mauricio Macrì.
 


«'MINACCE TERRORISTICHE' AGLI ARGENTINI» L'amichevole Israele-Argentina a Gerusalemme è stata annullata per via di «minacce di gruppi terroristici» ai calciatori latinoamericani. Lo ha affermato la ministra dello Sport Miri Regev. «Da quando hanno annunciato che avrebbero giocato in Israele - ha detto la ministra - gruppi terroristici hanno inoltrato ai giocatori della nazionale argentina e ai loro congiunti messaggi e lettere, includendo chiare minacce che avrebbero colpito loro e le loro famiglie». Hanno anche associato «immagini video di bambini morti».

 
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