Allegri: "Scudetto? Inter favorita, poi Roma.
Fiorentina da vertice ma non da titolo"

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri
di Luca Pasquaretta
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Sabato 17 Ottobre 2015, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 17:42
​Operazione remuntada. Ha tracciato la strada Massimiliano Allegri. Ha spiegato, argomentato a Vinovo prima di dirigere l'allenamento: «Non sarà assolutamente da dentro o fuori, in questo momento bisogna essere realisti, il nostro obiettivo è quello di arrivare a marzo in lotta per lo scudetto. E' il derby d'Italia, è vista in tutto il mondo, siamo indietro in classifica. Per recuperare bisogna dare continuità ai risultati».



Sulla formazione non si è sbottonato. Dovrebbe essere comunque 4-3-3. «Non la so neanche io (risata, ndr). Devo valutare bene la condizione di tutti, dei nazionali, degli infortunati. Tutte le annate non sono uguali, il calcio non è matematica, domani per la prima volta, più o meno ho tutti i giocatori a disposizione. C'è un dislivello di condizione fisica. Dobbiamo avere pazienza e la consapevolezza di dare continuità ai nostri risultati».



Sulla lotta scudetto. «Garcia e Mancini, dicono che la Juve sia favorita? Non lo so, Garcia stia facendo l'opposto rispetto all'anno scorso. La classifica dice che l'Inter al momento è la favorita, nonostante la FIorentina sia davanti ma non penso possa lottare per il titolo. La Roma è la seconda favorita, il Napoli la terza, poi veniamo noi. Siamo indietro perché abbiamo sbagliato tanto, dovevamo avere come minimo 4 punti in più. Posso sicuramente dire che avere tutti a disposizione mi aiuterà a scegliere, a creare concorrenza».



Sul futuro prossimo: «Intanto bisogna cercare di prendere meno gol, non è questione di equilibrio, ma di caratteristiche dei giocatori. Quella contro l'Inter sarà una partita importante, non vale più di quella della Champions. Quella di mercoledì sarà decisiva per il passaggio del turno. L'Inter? Non temo nessuno, ma rispetto tutti. Domani sera sarà una partita bellissima da giocare. Sarà uno stimolo importante a fare bene. Non si può andare a Milano e giocare male tecnicamente».



Il mio ruolo? «La prima regola quando entri a Coverciano dicono che l'allenatore è un uomo solo con la valigia in mano» ha concluso Allegri. Una pillola prima del derby d'Italia, una partita che per tante troppe ragioni non può essere come le altre.