Stella Azzurra, dalla gloria del passato al laboratorio dei campioni di domani. L'orgoglio del Basket romano

I giovani della Stella Azzurra durante un time out
I giovani della Stella Azzurra durante un time out
di Fabrizio Fabbri
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 09:40

In principio tutto si svolgeva all’interno del quadriportico del Collegio De Merode di Via San Sebastianello, a due passi da Piazza di Spagna. Il rumore del rimbalzo del pallone disturbava un po' le lezioni dell’esclusiva scuola romana ma l’idea di Frère Mario Grottanelli, il padre fondatore della Stella Azzurra, era più forte di tutto e di tutti. Dal 1938, data della nascita (anche se l’affiliazione alla Federbasket è datata 1948), a oggi di acqua sotto i ponti ne è passata a sufficienza.

La Stella Azzurra ora è proiettata nel terzo millennio e ha scelto, sotto la guida di Germano D’Arcangeli, colui che ha raccolto l’eredità risollevandola dall’anonimato, il complicatissimo anno della pandemia mondiale per riaffacciarsi in A2, nel basket che conta. «Una pazzia? Forse – racconta D’Arcangeli - ma io al San Giuseppe De Merode ho studiato e mi sono innamorato di quella Stella color del cielo. Ero bambino e travolta dai debiti e dalla poca programmazione la gloriosa società scompariva negli anni della mia gioventù dalla pallacanestro di vertice. Rimase giusto l’idea, era il 1982, o le foto in bianco e nero che ritraevano gli eroici anni della serie A giocata dai vari Volpini, Costanzo, Rocchi, Pomilio, Dal Pozzo, Spinetti, Sorenson, Vecchiato, Gilardi. Però nella scuola si continuava a insegnare oltre al latino, al greco, alla fisica e alla matematica anche il basket. Lo faceva, dall’alto della sua unica saggezza, Altero Felici, un maestro, cui abbiamo dedicato oggi l’Arena, sulla Via Flaminia che ci ospita. Lui era un maestro e la memoria storica della Stella, e mi trasmise l’amore per questi colori».

Così la folle idea di D’Arcangeli iniziò a prendere corpo. Nel 1996 l’allenatore romano ha reso realtà il suo sogno e iniziato a costruire quello che oggi, a tutti gli effetti, è un laboratorio invidiato e imitato in tutta Europa, ma non solo, dove si costruiscono talenti. Tratto distintivo è stato l’abbattimento delle barriere di lingua, nazionalità e colore della pelle. Nella nuova Academy, che è il serbatoio della società che oggi con una squadra di giovanissimi gioca la A2, arrivano da tutto il mondo. Tanti ragazzi dall’Africa, moltissimi europei, ma anche sudamericani assieme a italiani per provare a costruirsi un futuro da star. Come fece Andrea Bargnani, scelto al primo giro nel draft del 1996 della Nba o come Paul Eboua che questa estate ha lasciato la comfort zone di Via Flaminia per volare in Florida a Miami per tentare di strappare un contratto tra i professionisti che prima o poi potrebbe arrivare. Intanto D’Arcangeli cerca di mettere, nella collezione dei grandi risultati raccolti negli anni, anche la salvezza di questa stagione, quella che da quel lontano 1982 ha riportato la Stella nel basket che conta.

«Retrocedere – dice il coach – sarebbe una tragedia sportiva. Abbiamo fatto il grande passo nella scorsa estate per rilevare il titolo sportivo di Roseto e giocare la A2, il campionato che meglio può rappresentare il trampolino per i miei giovani. Essere in questa categoria è un mezzo per noi, non un fine.

Presentiamo i nostri giovani, li svezziamo, li lanciamo chiedendogli di sfidare con una faccia sbarazzina da Pasquino campioni di grande esperienza. Non sarà facile. Ora siamo in fondo alla classifica. Abbiamo vinto solo una gara, contro Rieti, perse due per poco contro Ravenna e Latina e con tante recriminazioni. Ma dobbiamo crescere perché non possiamo per nessun motivo lasciare questa categoria».

RULLO – Così per provare a rimanere in A2 il club capitolino, che con l’Eurobasket ha raccolto l’eredità lasciata dalla scomparsa della Virtus Roma, ha messo sotto contratto un veterano per fare da chioccia ai giovanissimi. Si tratta di Roberto Rullo, ex enfant prodige del basket nazionale già in campo da qualche settimana con D’Arcangeli e i suoi per gli allenamenti ma che sarà schierabile, per regolamento, solo alla fine del girone d’andata il 27 gennaio contro Forlì. Nato a Lanciano il 5 febbraio 1990, 1.93 di statura, rullo gioca nel ruolo di guardia e nella scorsa stagione ha giocato sempre nella capitale con la Virtus Roma. «Sono molto carico per questa nuova avventura – dice Rullo - e felice di poter ritornare a giocare in un posto come la Stella Azzurra Roma. Vedere tutti questi ragazzi allenarsi duramente mi trasmette tante motivazioni. Sono certo che riusciremo a raggiungere la salvezza».

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