Rugby, Sei Nazioni, Francia-Italia 37-10, un'altra "tariffa" per gli azzurri, ma la difesa migliora Meta record per la matricola Menoncello

Rugby Sei Nazioni, Italia-Francia oggi alle 16 diretta live: debutto da brividi per gli azzurri di Michele Lamaro
Rugby Sei Nazioni, Italia-Francia oggi alle 16 diretta live: debutto da brividi per gli azzurri di Michele Lamaro
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 6 Febbraio 2022, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 10:57

Rugby Sei Nazioni, Italia - Francia, il debutto da brividi per gli azzurri di Michele Lamaro.

Se l’obbiettivo dell’Italia a Parigi era perdere meritando rispetto, si può dire che sia stato raggiunto, anche perché l’unica alternativa era perdere in maniera miserrima, com’è accaduto troppe volte nel Sei Nazioni in cui l’Italia non vince dal 2015 e, da ieri, da 33 partite.

La vittoria azzurra nel primo turno della 128a edizione del Torneo non era neppure quotata dai bookmaker che, con molte ragioni, fissavano 35 punti di divario fra azzurri e bleus, mentre invece è finita 37-10 (p.t. 18-10, cinque mete a una).

Perché allora è lecito essere almeno un po’ infuriati per questo previsto ko sotto il gelido nubifragio allo Stade de France, che pure lascia in dote notevoli progressi difensivi dell’Italia contro una squadra che in novembre aveva liquidato con 40 punti giusto gli All Blacks? Perché gli azzurri per molti tratti del match hanno giocato bene, con ordine, grinta e concentrazione, impallando gli esterrefatti francesi, atterrati senza pietà da placcaggi raddoppiati e in avanzamento, merce finalmente ritrovata fra i bagagli dell’Italia ora allenata dal neozelandese Crowley.

Placcaggio dopo placcaggio, avanzamento dopo avanzamento, l'Italia ha retto l'urto come aveva chiesto il ct Crowley. Bene Negri (voto 7) e Ruzza (7), Grintosi Zanon (7,5) e Brex (6,5), roccioso Fischetti (7).

Migliorata anche la disciplina: 10 le punizioni subite rispetto alle 14 fischiate ai francesi.

Al tè si è arrivati sul 18-10 che solo apparentemente è lusinghiero: senza il regalo del nostro ventenne mediano di mischia Varney (voto 5), che ha passato alla cieca un pallone, arpionato da Jelonch, e senza la meta a tempo scaduto scaturita da una punizione (anch’essa regalo), l’Italia all’intervallo avrebbe potuto essere legittimamente in vantaggio grazie alla magnifica marcatura del debuttante Tommaso Menoncello al 17’.

L’ala trevigiana è stata puntuale nell’afferrare la lunga palombella di Garbisi (21 anni, voto 5) prima di tuffarsi in meta entrando anche nella storia del Sei Nazioni. Dal 2000, da quando l’Italia è stata ammessa, nessuno aveva marcato una meta in così giovane età: 19 anni e 170 giorni. Menoncello, che merita un bel 7,5 per essersi comportato molto bene anche in difesa, nella classifica dei “precoci” è passato davanti a tali Fickou, North e Hogg: nientepocodimeno, insomma, e che Dio ce lo conservi un ragazzo così (per gli appassionati di date si può ricordare il gallese Keith Jarrett che di anni ne aveva solo 18 quando segnò una meta agli inglesi, poi chi ha pazienza può andare a vedere ancora più indietro nei libroni del Torneo che è nato nel 1883, allora a 4 squadre).

A ogni modo Tommaso è solo uno dei 4 esordienti mandati in campo ieri dal ct Crowley che ha pescato dal Benetton Treviso 18 giocatori sui 23 del foglio-partita, compresi gli altri debuttanti Toa Halafihi, 17 anni, equiparato neozelandese (voto 6,5), Manuel Zuliani, 22 anni e Leonardo Marin, 19, per loro solo pochi minuti di gioco.

Questi sono i ridotti ingredienti con cui il ct impasta la nazionale che però sul campo si è fatta valere, come dimostrano gli applausi dei 60 mila fedeli allo Stade e la parole, mai gratuite, del tallonatore francese Marchand: «Gli italiani hanno dimostrato di avere un grande amore per la loro maglia e ci hanno a lungo messo in difficoltà, soprattutto nel primo tempo». Grazie. In effetti nella ripresa non ci siamo schiodati da quei 10 punti, ma la Francia ha comunque dovuto faticare fino a 10 minuti dalla fine per mettere al sicuro la partita con la quarta meta (30-10). E la quinta, ovvero la terza dell’ala Villiere? Un altro regalo a tempo scaduto, evitabilissimo: per di più in trasferta in Francia non avevamo mai subito più di 26 punti, anche se il 46-20 del 2010 (anno in cui la Francia vinse per l'ultima volta in Torneo facendo pure il Grande Slam) ci aveva visto segnare a partita già compromessa.

 
«Non siamo certo soddisfatti del risultato - hanno detto il ct e il capitano Michele Lamaro (voto 7, con 20 placcaggi è stato il migliore difensore fra le due squadre) - e in vista dell’Inghilterra (13 febbraio all’Olimpico) dobbiamo imparare ad evitare black out. Però, anche fisicamente, abbiamo tenuto il campo per 80 minuti, mostrando a lungo una buona difesa (167 placcaggi riusciti su 189. ndr). E’ una buona piattaforma per progredire». 


Paolo Ricci Bitti


Sei Nazioni, primo turno: Irlanda-Galles 29-7, Scozia-Inghilterra 20-17, Francia-Italia 37-10.

Classifica: Irlanda e Francia 5, Scozia 4, Inghilterra 1, Galles e Italia 0.

Secondo turno: 12 febbraio, Galles-Scozia alle 15.15 (SkySport 1); Francia-Irlanda alle 17.45 (SkySport 1). 13 febbraio: Italia-Inghilterra alle 16.

Tutti i match in diretta su SkySport Uno, quelli dell'Italia anche in chiaro su Tv8

Biglietti per lo stadio Olimpico di Roma: Ticketone 

Tommaso Menoncello (numero 14): 19 anni e 170 giorni, il più giovane marcatore nella storia del Sei Nazioni

Il tabellino

Parigi– Stade de France

Six Nations 2022 – Prima Giornata 

Domenica 6 Febbraio 2022

FRANCIA v ITALIA 37-10 (18-10)

Francia: Jaminet (75’ Ramos); Penaud, Fickou, Danty (57’ Moefana), Vilière; R.

Ntamack, Dupont (69’ Lucu); Alldritt (70’ Cros), Cretin, Jelonch; Willemse (56’ Taofifenua), Woki; Atonio (50’ Bamba), Marchand (57’ Mauvaka), Baille (50’ Gros). 

Allenatore: Fabien Galthié (in quarantena per Covid, è stato al telefono per tutto il match con lo staff)

Italia: Padovani; Menoncello (57’ Marin), Brex, Zanon, Ioane; P. Garbisi, Varney (66’ Braley); Halafihi (55’ Pettinelli), Lamaro (c), Negri (70’ Zuliani); Ruzza (66’ Cannone), Cannone (60’ Fuser); Pasquali (50’ Nemer), Lucchesi (50’ Faiva); Fischetti (50’ Zilocchi)

Allenatore: Kieran Crowley


Arbitro: Mike Adamson (SRU)


Marcatori: PT  4’ cp Jaminet (3-0); 17’ m. Menoncello, t. Garbisi (3-7); 26’ m. Jelonch, nt (8-7); 29’ cp Garbisi (8-10); 35’ cp Jaminet (11-10); 40’ m. Vilière, t Jaminet (18-10). ST 48’ m. Vilière, nt (23-10); 78’ m. Penaud, t. Jaminet (30-10); 80’ m. Vilière, t. Ntamack (37-10)
 

Calciatori: Jaminet (FRA) 3/4; Garbisi 2/2; Ntamack 1/1

Note: Pomeriggio di pioggia sullo Stade de France, terreno in buone condizioni, oltre 60.000 spettatori. Con la marcatura del 17’, il diciannovenne Tommaso Menoncello diventa il giocatore più giovane nella storia del Sei Nazioni ad aver segnato una meta.

Player of the Match: Villière (Fra)

L'attesa

Bisogna saper perdere contro la Francia oggi alle 16 a Parigi (diretta live SkySport 1 e Tv8). Al debutto nella 128a edizione del Sei Nazioni, che ci ha accolto nel 2000, l’Italia non ha alcuna possibilità di inceppare la squadra più in forma del Championship, quella capace di battere gli All Blacks in autunno grazie al miglior giocatore del mondo, Antoine Dupont, e ipercandidata alla vittoria finale del Torneo che le sfugge dal 2010.

Per i bookmaker del rugby ci sono almeno 35 punti (come dire 5 gol) fra bleus e azzurri, ergo al neocapitano Lamaro e ai compagni resta la durissima missione indicata dal ct Crowley: ricostruire a suon di placcaggi e di sacrifici in difesa una credibilità sbriciolatasi dal 2015 in poi con una striscia di 32 ko consecutivi. Nessuno chiede all’Italia di vincere o, tantomeno, di accomodarsi alla porta del Six Nations, ma l’obbiettivo è quello di recuperare una tenuta accettabile per gli 80 minuti, di confermare che il movimento è in grado di produrre ogni anno qualche talento. Il ct, esordiente nel torneo, ha di fatto convocato in blocco il Benetton Treviso (12 titolari su 15, record) che non è che brilli troppo in Europa, ma altro ancora non c’è.

Poi punta sui mediani Paolo Garbisi e Stephen Varney (41 anni in due), che se la cavano bene all’estero (Montpellier e Gloucester), e addirittura su 4 matricole nei 23 a referto: l’equiparato kiwi Halafihi, che ha spalle larghe ed esperienza, e tre giovani freschi di fabbrica che a livello di under 20 hanno fatto la differenza: Zuliani, 22 anni e i 19enni Menoncello e Marin. Intanto ieri l’Irlanda ha demolito il Galles 29-7, mentre la Scozia ha battuto 20-17 l’Inghilterra attesa da almeno 30mila fedeli a Roma il 13 febbraio. 

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