Luna Rossa, l'Italia a vele spiegate verso la finale di America's Cup: tutti i segreti

Luna Rossa, l'Italia a vele spiegate verso la finale di America's Cup: tutti i segreti
di Stefania Cigarini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Febbraio 2021, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 09:38

L’Italia vola sulle ali di Luna Rossa e gli italiani tornano ad appassionarsi alle competizioni veliche internazionali. E questo grazie al team azzurro che, ribaltando i pronostici iniziali e battendo i britannici di Ineos (4-0), ieri nelle acque del golfo di Hauraki, a Auckland (Nuova Zelanda), pone una seria candidatura alla finale di America’s cup.


LA COMPETIZIONE - L’America’s Cup è il più antico (1851) e il più prestigioso trofeo velico al mondo.

Si gareggia su match race - regate tra due imbarcazioni per volta - al meglio delle gare previste: 13; chi ne vince 7 passa allo sfidante successivo e si avvia alla finale. Questa sarà la 36esima edizione.


IL TROFEO - Una brocca d’argento di 14 chilogrammi, alta 1 metro e 10, che in origine si chiamava Queen’s cup (popolarmente Auld Mug, vecchio bricco) in onore della Regina Vittoria. Gli inglesi, perdendo la competizione alla prima edizione, la donarono agli americani vittoriosi che le cambiarono il nome in quello attuale.


LA FINALE - Luna Rossa ha un vantaggio di 4-0 su Ineos, ma deve raggiungere quota 7 vittorie. Poi potrà pensare a sfidare i detentori del titolo, il team New Zealand. In forse le prossime regate, causa lockdown deciso dal governo locale per un focolaio pandemico in un sobborgo di Auckland. Le finali sono in calendario dal 6 al 15 marzo.


LE IMBARCAZIONI - Gli AC75 (acronimo di classe America’s Cup, lunghezza 75 piedi, poco meno di 23 metri) sono “lunari” rispetto ai grandi scafi di qualche anno fa. La differenza che balza agli occhi? Volano letteralmente sull’acqua - grazie agli (hydro)foils, le ali laterali - invece che fenderla o planare. Pesano circa 6,5 tonnellate, raggiungono una velocità di 50 nodi, 90 km/h. Il costo? Oltre cento milioni di euro; il budget di Ineos supera i 120 milioni di sterline.


L’EQUIPAGGIO - La barca italiana ha fatto una scelta insolita, ma supportata dai risultati, quella di avere due timonieri, Francesco Bruni (a sinistra) e James Spithill (a destra). L’asso tattico nella manica è il trimmer di randa/addetto alla regolazione della vela-randa, Pietro Sibello. Completano l’equipaggio - 11 uomini in totale - gli otto grinder, addetti alle regolazioni delle vele (quattro su ogni lato).


I PRECEDENTI - La prima Luna Rossa (al timone Francesco De Angelis) divenne mito a gennaio 2000 proprio in acque neozelandesi, battendo inaspettatamente America One di Paul Cayard. Lo stesso skipper che, al timone del Moro di Venezia, nel 1992, fece scoprire gli italiani lo sport della grande vela.
riproduzione riservata ®

© RIPRODUZIONE RISERVATA