Golden Gala, a Roma le stelle dell'atletica mondiale

Golden Gala, a Roma le stelle dell'atletica mondiale
di Daniele Petroselli
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 18:43
I fenomeni dell’atletica sbarcano a Roma. Alla vigilia del Golden Gala Pietro Mennea dello Stadio Olimpico (diretta tv domani, 17 settembre, su Rai 2 dalle 18.40 alle 20.25), sono soprattutto gli italiani a voler ancora una volta stupire. Ben ventinove azzurri al via, con attenzione soprattutto a Gianmarco Tamberi nel salto in alto, al primatista dei 5000 e dei 10.000 metri Yeman Crippa e al primatista indoor del peso Leonardo Fabbri.

Ma quella di Roma, per l’edizione numero 40 del meeting, sarà una parata di stelle: dal primatista mondiale dell’asta Armand Duplantis al recordman europeo dei 400hs Karsten Warholm, dalla campionessa olimpica dei 100 e 200 Elaine Thompson-Herah alla mezzofondista scozzese Laura Muir.

Peccato però che non ci sarà il pubblico, come ha sottolineato Tamberi in conferenza stampa: “È stata una ‘coltellata al cuore’ sapere che non ci sarà pubblico, per me è davvero pesante, se nella pallacanestro è il sesto giocatore in campo, per me è tutta la squadra. So quanto il nostro presidente Alfio Giomi abbia provato a far entrare gli spettatori perché per noi atleti è fondamentale il calore sugli spalti”. Mentre sul Golden Gala e su cosa fare ha le idee chiare: “Ho bisogno come l’ossigeno di riscattarmi dalla gara di Ostrava. A Roma il livello è alto, ci sono i migliori del mondo. Vengo da una sorta di ritiro spirituale sull’Appennino abruzzese, non lontano da Chieti. Avevo bisogno di ricaricare le pile”.

A Ostrava invece Crippa ha ottenuto il record italiano nei 5000 e ora a Roma vuole stupire ancora: “La condizione è ottima, il Golden Gala mi ha creato una bella gara e cercherò di attaccarmi ai migliori per dare il massimo.
Il record? Non mi ossessiona cercare primati perché penso soltanto a correre”. Mentre il norvegese Karsten Warholm, due volte iridato dei 400 ostacoli, e che quest’anno ha sfiorato il record mondiale (46.87 a Stoccolma, vicinissimo al 46.78 del primato), promette spettacolo: “Sicuramente sto bene. Ci sono aspettative elevate. Ma non devo pensarci troppo, perché se lo rincorro, rischio di non raggiungerlo. Rimango concentrato a dare il meglio di me stesso, per sprigionare tutto il mio potenziale”.
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