Coronavirus, in Italia ancora si attende, ma il golf riapre in Europa e Stati Uniti

Coronavirus, in Italia ancora si attende, ma il golf riapre in Europa e Stati Uniti
di Lucilla Quaglia
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Maggio 2020, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 17:36
Il gioco del golf, al tempo del coronavirus, in Italia resta ancora proibito. Sebbene la Fig abbia già stilato un protocollo di sicurezza e in diverse nazioni europee i cancelli dei tracciati siano stati già aperti o lo saranno fra poco.
Dal 1 maggio in Austria si è tornati a giocare, seppur con diverse restrizioni: mascherine, distanziamento sociale e palline non intercambiabili. Circoli aperti in Portogallo da lunedì. Anche l'Irlanda è pronta a riaprire i green a partire dal 18 maggio.
"Priorità alle discipline che non prevedono il contatto fisico", ha affermato Werner Kogler, vice-cancelliere e ministro dello sport austriaco. Così tra i primi impianti a riaprire anche i circoli di golf. Club house però chiuse, così come gli spogliatoi e gioco in sicurezza tra distanziamento sociale, mascherine e palline non intercambiabili. "Il golf è un disciplina dove il contatto – ha aggiunto il vice cancelliere - non è nella natura stessa dello sport".
Per il 4 maggio è prevista la riapertura dei circoli portoghesi. Partenze distanziate, per un massimo di due persone alla volta, e contatti fisici e condivisione dell'attrezzature vietate. Golf cart disinfettati frequentemente e consentiti al massimo ad una persona alla volta, dispositivi dentro le buche che consentiranno l'estrazione delle palline senza
toccarle. 
L'Irlanda si prepara a tornare sui farways dal 18 maggio, seppur con limitazioni. Lo ha annunciato Leo Varadkar, capo del governo. Competizioni inizialmente non consentite, per un ritorno graduale sui green all'insegna della sicurezza. A tal proposito la Golfing Union of Ireland ha predisposto un protocollo per tornare a giocare limitando al massimo i rischi di diffusione del coronavirus.
Questo per quanto riguarda l’Europa, che in ogni caso arriva molto tardi rispetto agli Stati Uniti. Qui ieri la riapertura dei campi ha toccato i circoli di golf degli stati del Nevada, Illinois, Pennsylvania, New Mexico e Maine. Oggi è il turno di quelli del New Jersey e martedì 5 maggio spetterà a quelli di Washington. Dopodiché saranno solamente 4 su 50 totali gli stati USA dove ancora non si potrà giocare a golf per via del coronavirus: Maryland, Massachusetts, New Hampshire e Vermont.
L'America riparte dal golf che, negli Stati Uniti, in realtà non ha mai chiuso completamente neanche durante il pieno dell'emergenza sanitaria. Dall'Arizona a parte della Florida, negli States non s'è mai smesso di giocare nonostante diverse restrizioni e limitazioni. E la percentuale dei club di golf aperti è salita a dismisura settimana dopo settimana (dal 58% di 7 giorni fa dovrebbe arrivare a quota 80% entro domani).
E mentre il mondo del golf internazionale si riorganizza, in Italia tutto tace. "Il golf non prevede contatti ravvicinati – sottolinea Carlo Scatena, presidente del Comitato Fig Lazio e Umbria – e si gioca in oasi naturali protette. Si possono mantenere tutte le distanze del caso e la sicurezza dei giocatori è garantita. Ad oggi tutti i campi del Lazio sono pronti per ricominciare l’attività seguendo i protocolli di sicurezza dettati dal governo. E ci sono regioni come l’Umbria, con contagi zero, prontissime alla ripresa. Non sarebbe quindi sbagliata una riapertura in base ai contagi regionali registrati. Perché anche i nostri atleti e i professonisti devono tornare ad allenarsi”.
Per non parlare di tutti i lavoratori del comparto, messi in cassa integrazione, per i quali si chiede un sostegno concreto.
 
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA