Manuel Agnelli e la finale X Factor 2020: «La mer*a passa di moda, la buona musica resta. Io offro un'alternativa»

X Factor 2020, la finale, Manuel Agnelli: «La mer*a passa di moda, la buona musica resta. Io offro un'alternativa»
X Factor 2020, la finale, Manuel Agnelli: «La mer*a passa di moda, la buona musica resta. Io offro un'alternativa»
di Ida Di Grazia
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 17:33

X Factor 2020, la finale, Manuel Agnelli: «La mer*a passa di moda, la buona musica resta. Io offro un'alternativa». L'uscita dei Melancholia non è proprio andata giù al leader degli Afterhours, e durante la conferenza stampa si è sfogato parlando del lavoro che ha voluto fare con i Gruppi.

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«L'importante non è vincere ma lasciare il segno - ha detto in conferenza stampa Manuel Agnelli, in occasione della finale di X Factor che si terrà domani sera - Capisco che la gente abbia paura della televisione, però penso che si possa fare tv rimanendo se stessi e i Little Piece l'hanno dimostrato.

Io i miei gruppi li ho scelti per fare un racconto della musica e non vincere la gara. Non volevamo risultare i soliti perdenti che si prendono quattro schiaffoni e uscire alle prime puntate, ma abbiamo fatto un percorso ragionato per arriva più in là possibile. Abbiamo raccontato quanto è bello suonare in questa maniera perchè non sei lì per la gara. Volevo dimostrare che c'è una vita parallela, più difficile, complessa».

A proposito deI futuro discografico dei Little Pieces Of Marmelade, Manuel Agnelli è stato lapidario: «Chi se ne frega. Non è il loro futuro, non è fatto di discografia o di radio. È fatto di concerti, anche di esibizioni, anche di dischi per un pubblico magari più di nicchia. È un percorso che assomiglia a decine di gruppi della nostra scena. L'alternativa alla discografia esiste anche dal punto di vista professionale. Io offro un'alternativa. C’è chi produce musica per venderla come primo scopo, non c’è niente di male, il mercato serve, più soldi ci sono più progetti si realizzano. È che il nostro mercato è asfittico, ottuso, chiuso e un po’ troppo protezionista. Non voglio passare per integralista e non sono contro il mercato. Ma quella roba non mi interessa, non mi piace. Credo che il problema non sia chi fa musica per il mercato, ma che il mercato non considera cose che vengono fatte al di là di esso. È una questione di qualità: riuscire a vendere i dischi è una figata se dentro i dischi ci sta buona musica, non della merda. La mer*a passa di moda molto velocemente ed è quello che succederà, la buona musica resta. Detto questo, chi vuole fare i tormentoni è liberissimo di farlo, ma è chiaro che non glieli comprerò io».

L'ultimo sfogo di Agnelli è per i Melancholia: «Mi sono rivista l'esibizione dei Melacholia e col cavolo che hanno stonato!»

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