Venezia 2022, Elodie: «Recitare è stato terapeutico. Marilena? E' coraggiosa come me»

La cantante romana diventa attrice nel film "Ti mangio il cuore": "Tra donne c'è ancora molta rivalità"

Venezia 2022, Elodie: «Recitare è stato terapeutico. Marilena? E' coraggiosa come me»
di Gloria Satta
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Lunedì 5 Settembre 2022, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 20:55

«Scritturare Elodie era un'idea pazza, ma lei è la più pazza di tutti e ha detto subito sì», racconta Pippo Mezzapesa che ha diretto la cantante romana nel film Ti mangio il cuore, applauditissimo ad Orizzonti e atteso in sala il 22 settembre (da gennaio 2023 sulla piattaforma Paramount +). È nata una stella: nel film, un western pugliese in bianco e nero ispirato all'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (Feltrinelli), Elodie, 32, interpreta con corpo, cuore e occhi fiammeggianti la prima pentita della mafia foggiana. È Marilena, la sensuale moglie di un boss e, quando s'innamora di un uomo del clan rivale, riaccende la faida tra due famiglie criminali. Ma alla fine si ribella alla legge della violenza. Miniabito bianco, giacca nera, le lunghissime gambe issate su tacchi trasparenti, la cantante travolge il Lido. Bellissima, schietta, bomba sexy con un cervello che gira a mille.

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Perché ha deciso di debuttare come attrice?
«Da tempo sognavo il cinema per esprimermi in un ambito diverso dal mio.

Faccio musica di intrattenimento e sentivo la necessità di parlare con una vibrazione più profonda. Ma aspettavo la magia che è poi arrivata con Mezzapesa e il personaggio di Marilena, di cui mi sono innamorata».


Perché?
«È complessa, vera. Sento di avere molte affinità con lei che, decidendo di parlare con coraggio, sceglie la vita».

 


Qual è stato l'aspetto più difficile di questa avventura?
«Rendere reale il mio personaggio, ma per fortuna ho potuto contare sulla fiducia del regista e del mio partner Francesco Patané. E a volte ho creduto di essere Marilena».


Cosa intende?
«Recitare ha avuto un effetto terapeutico. Mi ha fatto rivivere episodi della mia vita, partendo dall'infanzia».


Il film descrive un'Italia in preda alla criminalità e alla violenza: che effetto le fa?
«È doloroso vedere che esistono ancora zone abbandonate dalla società civile e dalla politica. È facile dare la colpa all'omertà, ma dovremmo metterci tutti in discussione e non restare indifferenti. Sono certa che saranno le donne a mettere fine alla mentalità che genera la violenza».


Lei ha attaccato Giorgia Meloni dicendo che il suo programma le fa paura.
«Mi dispiace che, pur essendo una donna, veicoli un modello patriarcale. Esiste una soglia minima dei diritti oltre la quale non si dovrebbe mai andare. Ma io non ho etichette politiche: non ho mai votato Pd e se ci fosse un candidato di destra con idee interessanti sarei disposta a votarlo».


Un artista deve esprimersi su temi sociali e politici?
«Io ragiono da cittadina e sono un'istintiva. Penso che parlare sia fondamentale, amo il confronto. E sono sconvolta dalle critiche sessiste, destinate a svalutarmi, che accolgono il mio desiderio di partecipazione».


Ha fatto pace con i social che le stanno addosso?
«Io sono sempre me stessa. Mi interessano le critiche costruttive, del chiacchiericcio chi se ne frega».


Esiste la sorellanza?
«Tra noi donne c'è ancora tanta rivalità, astio, perché continuiamo ad appoggiarci alla visione che gli uomini hanno di noi. Non facciamo squadra... essendo irruenta, a volte ho un rapporto complesso con le mie amiche, ma ne ho tantissime e le adoro. Smettiamola di sentirci nemiche».


E i maschi?
«Sono spaventati dalle donne indipendenti. Quando un uomo ha paura del mio conto in banca gli dico: fai finta che abbia il pisello».

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