“Temporalità”, il progetto Ninotchka al primo disco

“Temporalità”, il progetto Ninotchka al primo disco
di Max NOCCO
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Mercoledì 26 Maggio 2021, 08:31

Temporalità è l'opera prima sulla lunga distanza di Ninotchka, progetto del tarantino Mimmo Pesare, musicista/producer di stanza a Lecce da diversi anni, dove insegna Psicopedagogia. Dalla sua nascita, Ninotchka (liaison ipotetica tra Greta Garbo e i Tuxedomoon), ha l'esigenza di essere una porta aperta per tutti quei musicisti che bazzicano nell'area creativa tra musica, teatro, letteratura e cinema; uno spazio di idee e suoni che attinge tanto dalla tradizione cantautorale italiana, quanto dall'elettronica forma canzone anni Novanta (Bristol e dintorni, per essere più chiari). Temporalità, che inaugura il catalogo della Nos Records (label fondata da Marco Ancona, Carlo Chicco e dallo stesso Mimmo Pesare), disponibile in digitale e in vinile limitato (quest'ultimo distribuito dalla gloriosa Contempo di Firenze), è un disco di collaborazioni, di voci e artisti che viaggiano sugli stessi binari musicali (mi piace pensare ad una corsa in treno lunga nove fermate), con Pesare abile nel manovrare macchine, beats, liriche ed emozioni per la durata dell'intero lavoro.
Ed è proprio il tempo a dettare le regole, tra passato, presente e futuro, in bilico tra parole e immagini, tra film che non sono mai usciti dalla testa e citazioni sonore d'autore. Un vinile gracchiante e la voce solenne di Lacan introducono queste fermate con il tema di Ninotchka, apparente scontro frontale tra il buio siderale dei Coil e i Massive Attack. Ottima partenza a cui segue Mare crudele, con ospite la voce di Georgeanne Kalweit: qui le atmosfere diventano decisamente più electro, profonde come le acque del mare, visto che la traccia è un'intima preghiera dedicata ai migranti che hanno perso (e continuano a perdere) la vita nel Mediterraneo. Scegli elenca le manie quotidiane di molti, messe in fila dalla voce di Gianluca De Rubertis, tra orchestrazioni al miele e soffici battiti in evoluzione; l'omonima Temporalità è declamata da Giorgio Consoli, in un ambiente trip-hop percussivo, quasi una ballata elettronica a La Crus (periodo Dietro la curva del cuore), con un incipit che racchiude in parte il senso del disco: Acconsentire inconsapevolmente al tempo, acconsentire al suo passaggio, illusi che il linguaggio assolva alla funzione di sospendere le idee, i fatti, le memorie. Emidio Clementi dei Massimo Volume, lascia la sua inconfondibile traccia e stile su In nessun posto, post-rock al silicio per anime notturne, intriso di una calma inquieta pronta ad implodere, per fare spazio ad Haiku n.1, elegia ad un tempo inesorabile che opprime, drammatico nell'incedere della voce di Miss Michela Giannini e del violoncello del canadese Ian Zagotinski. A cascata le chitarre liquide di Cosa comincia, omaggio di Pesare ai grandi del recente passato (Slint, Portishead e gli stessi Massimo Volume) e i glitch sognanti del secondo Haiku, entrambe interpretate da Consoli. L'ultima fermata è affidata agli archi romantici della breve Scegli (Reprise), meno di due minuti per staccare la spina. Temporalità, prodotto insieme a Marco Ancona, è un lavoro ben riuscito, equilibrato, dove le diverse anime del suo autore (elettronica, post-rock, new wave, trip-hop e canzone d'autore) coabitano, come nei migliori film, in un bacio-abbraccio lungo e raffinato.
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