Ciontoli in lacrime a "Storie Maledette": «Marco Vannini era come un figlio, spero nel perdono». La famiglia risponde così

Antonio Ciontoli in lacrime a "Storie Maledette": «Marco Vannini era come un figlio per me»
Antonio Ciontoli in lacrime a "Storie Maledette": «Marco Vannini era come un figlio per me»
di Silvia Natella
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Lunedì 1 Luglio 2019, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 21:56

Polemiche dopo la puntata di ieri di "Storie Maledette" dedicata all'omicidio di Marco Vannini. Antonio Ciontoli ha raccontato nello speciale intitolato "Quel colpo che arriva al cuore" condotto da Franca Leosini la sua verità fugando ogni dubbio sulla mano che ha premuto il grilletto. A sparare è stato lui, non il figlio Federico. 

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Marco Vannini aveva poco più di vent'anni ed era molto legato a tutta la famiglia della sua fidanzata Martina. Ha perso la vita proprio a casa sua, a Ladispoli, nel maggio di quattro anni fa. In attesa che la Corte di Cassazione si pronunci sulle sentenze di secondo grado, il capofamiglia Antonio ricostruisce i fatti, si mostra davanti alle telecamere con le lacrime agli occhi, chiede perdono ai genitori del ragazzo. «Spero che un giorno possano avere misericordia e perdonarmi», dice al microfono. «Il perdono? Solo dopo 30 anni di carcere», rispondono i Vannini.
 

 


Nella prima puntata, Ciontoli prova anche a commentare l'inchiesta bis della Procura di Civitavecchia nata dopo le dichiarazioni di Davide Vannicola sul maresciallo Roberto Izzo. Proprio questa testimonianza aveva fatto sorgere il dubbio che Ciontoli volesse coprire il figlio addossandosi le responsabilità. «Sono stato io a sparare, non Federico che era in camera con Viola. Quel giorno volevo dare una spolverata alle pistole e dopo averle prese le ho riposte nella scarpiera del bagno. Di sera mentre andavo a letto mi ero dimenticato delle armi. Ho bussato alla porta e in bagno c'erano Martina e Marco. Poi lei è uscita subito. Lo sparo è avvenuto dopo, Marco mi aveva chiesto di vedere una pistola ed è partito il proiettile. All'inizio non mi ero accorto della gravità, c'era poco sangue e un piccolo buchino. Nei primi secondi sono rimasto scioccato, pensavo avesse solo un colpo nel braccio. Ho pagato la mia sicurezza». 

Lo speciale aveva suscitato molto clamore già prima della messa in onda perché la madre di Marco Vannini aveva sottolineato nell'ultima puntata di "Chi l'ha Visto?" di non essere stata avvisata dell'esistenza di questa intervista. Dopo la prima puntata, trasmessa ieri sera, il legale della famiglia Vannini, Celestino Gnazi, ha voluto replicare in un post su Facebook. «Ciontoli dice che quel povero ragazzo avrebbe detto a Martina che praticamente non era successo nulla... Non ho sentito la Leosini sobbalzare o quantomeno dire qualcosa, fare una domanda, un accenno di sorpresa, qualcosa, non so. Disgustato ho spento il televisore e, per la prima volta dall'inizio di questa tragica vicenda, ho pianto di rabbia. Ho la nausea, non credo di aver mai provato una nausea così forte. Talmente forte da impedirmi di dire tutto quello che penso».
 




L'omicidio Vannini è una delle vicende giudiziarie che hanno più segnato l'opinione pubblica negli ultimi anni. In molti si sono scagliati contro i giudici che hanno ridotto le pene ai responsabili. ​In primo grado, infatti, Ciontoli era stato condannato a 14 anni per omicidio volontario, poi derubricato a colposo in appello. Di quello sparo, eseguito con una Beretta calibro 9, si è assunto la responsabilità il sottoufficiale della Marina con un ruolo nei servizi segreti, ma altre persone erano presenti in casa, nella villetta dei Ciontoli a Ladispoli. Oltre al capofamiglia, anche la moglie, Maria Pezzillo, i figli Federico e Martina, la fidanzata di Marco Vannini, e poi anche Viola Giorgini, fidanzata di Federico. Tutti i Ciontoli sono stati condannati in secondo grado per omicidio colposo. Quello che è considerato inaccettabile da parte dell'opinione pubblica è che ognuno di loro avrebbe potuto chiamare i soccorsi e salvarlo invece di provare a occultare tutto. La pronuncia della Cassazione è attesa nel febbraio 2020. 


 

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