Caso Realiti, parla Lucci: «Era un pischello, non Totò Riina. Gli ho detto di studiare la storia»

Caso Realiti, parla Lucci: «Era un pischello, non Totò Riina. Gli ho detto di studiare la storia»
Caso Realiti, parla Lucci: «Era un pischello, non Totò Riina. Gli ho detto di studiare la storia»
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Martedì 11 Giugno 2019, 11:25

Qualche giorno fa ha fatto discutere la presenza del cantante neomelodico Leonardo Zappalà nella prima puntata di Realiti, trasmissione condotta dall'ex Iena Enrico Lucci: le sue frasi, in particolare su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno fatto parlare. Ma Lucci ha voluto dare la sua versione: «Non abbiamo invitato Riina o Provenzano in studio. Abbiamo invitato un ragazzetto che fa il cantante neomelodico e ha degli idoli orribili, perché il programma si occupa di fenomeni sul web», ha detto in merito alla polemica.

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«C'è stato un servizio in cui è stato raccontato il fenomeno con tutte le sue sbavature, tra cui anche riferimenti ideali alla mafia. Tra i due cantanti che apparivano nel servizio, è venuto in studio questo 'pischello' di 19 anni. A me interessa il fenomeno del 'pischellò, molto seguito dagli adolescenti, che ha per idoli Scarface e Al Capone. Io per prima cosa gli ho fatto dire che non è un mafioso».

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«Preciso subito che io non sono l'autore del programma e non invito nessuno. Io conduco il programma e ci tengo prima a chiarire il contesto - dice Lucci -. Il programma parla del grande reality in cui siamo tutti immersi e per questo parliamo di tutto. Tra il tutto, c'è anche il fenomeno dei cantanti neomelodici siciliani che cantano in napoletano». 



«Tutti parlano di una cosa che non hanno visto - prosegue Lucci -. Io mi rivolgo a questo ragazzetto con toni paterni, perché non si massacra un ragazzetto che dichiara di non essere mafioso, anche se ha degli idoli abbastanza orribili e le idee abbastanza confuse. Per questo gli dico: 'cerca di schiarirti le idee e studia la storia. Anche se hai lasciato la scuola, studia la storia dei grandi siciliani: La Torre, Mattarella, Impastato, i carabinieri uccisi dalla mafia. E ti esorto a pensare ai due nostri grandi fratelli Falcone e Borsellino'. È qui che si vedono le loro immagini e c'è un'esplosione dello studio con un'ovazione per i due giudici. Prima di ogni cosa, io gli dico: 'la mafia è merda!'. Non c'è margine di dubbio su cosa è stato fatto in studio».



Lucci precisa poi che «l'altro cantante, citato nel video, non è stato invitato in studio. Si era valutato in un primo momento se farlo venire, ma poi si è deciso di non farlo venire. Nel video lui comunque dice: 'ho pagato per il mio passato e voglio cambiare la mia vita'. È vero che è uno che è stato in galera, ma non è venuto in studio». «Per quanto riguarda la frase su Falcone e Borsellino, io non l'ho neanche capita bene, ma gli ho detto: studia - sottolinea Lucci -. Non c'è nessun margine di dubbio sulla nostra posizione. Quella frase l'ha detta in un contesto in cui gli abbiamo insegnato la differenza tra il bene e il male. Parliamo di un 19/enne che non capisce neanche bene la potenza delle frasi che esprime.

Essendo un idolo degli adolescenti, a maggior ragione lo invito, sperando che altri adolescenti capiscano la differenza tra il bene e il male». 

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