Oggi è un altro giorno, padre e figlia russi scappano in Italia e aiutano gli ucraini: «Nessuno può fermare Putin»

Katia racconta: «Mi hanno detto: se torni a casa ti arrestano»

Sono fuggiti dalla Russia perchè rischiavano di essere arrestati e ora aiutano gli ucraini
Sono fuggiti dalla Russia perchè rischiavano di essere arrestati e ora aiutano gli ucraini
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Venerdì 29 Aprile 2022, 18:37

Urlavano «niente guerra», insieme ai loro concittadini russi in piazza con quella gente che si è opposta dal primo giorno a Putin. Poi la fuga in Italia per non essere arrestati. Sono Katia e suo padre, l'imprenditore Ilia, i protagonisti della storia raccontata al programma di Rai1, Oggi è un altro giorno. Sono fuggiti dalla Russia per opporsi al volere del Cremlino di conquistare l'Ucraina. «Nessuno vuole la guerra, solo Putin» dice Katia con voce rotta dall'emozione.

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«Mi hanno detto: se torni a casa ti arrestano e quindi siamo fuggiti. Ma io non potevo restare in silenzio, dovevo oppormi alla guerra» racconta Katia, che parla perfettamente l'italiano. «Non possiamo fare niente» dice il padre, che aveva già una residenza estiva in Italia, e spiega come tutte le TV e le radio siano controllate dal governo, per cui è impossibile informarsi. 

Alla domanda di Serena Bortone su quanti siano in Russia a credere alla propaganda della guerra, Katia risponde: «In molti ci credono. C'è una parte importante dei russi che crede a quello che vede in TV, ma questo non vuol dire che siano felici che c'è la guerra». «Ho lì amici che sono rimasti. La mia migliore amica sta aiutando i profughi che sono rimasti in Russia o a farli scappare» continua Katia. «E' pericoloso protestare, nessuno lo fa. La gente non può fare nulla». Entrambi ora cercano di aiutare il popolo ucraino tramite il sito che hanno creato: "Supporto ucraina". Ma non solo. Le storie di guerre e solidarietà, saranno raccontate nella rassegna: «Acqua in bocca ma non troppo», che andrà in scena allo stabilimento termale "Tettuccio" di Montecatini, in Toscana.

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