Da Netflix a Dazn, lotta ai pirati dell'account sharing: nasce il concetto di "nucleo domestico"

In aumento il fenomeno della compravendita di credenziali di accesso per lo streaming, le piattaforme corrono ai ripari

Da Netflix a Dazn, lotta ai pirati dell'account sharing: nasce il concetto di "nucleo domestico"
di Domenico Zurlo
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Lunedì 13 Giugno 2022, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 15:59

Il mondo dell'intrattenimento via streaming come lo abbiamo conosciuto finora, potrebbe presto cambiare passo. Da Netflix a Disney fino a Dazn, sono infatti migliaia gli account che vengono condivisi tra persone che non sono nello stesso gruppo familiare o domestico, e che spesso non si conoscono nemmeno tra loro. Un fenomeno esploso anche grazie alla commercializzazione degli abbonamenti promossa da siti e social network, e che ha causato danni enormi all'intera industry dei media e dell'intrattenimento.


La dinamica è chiara e nota a tutti: l'utente si abbona a un servizio pagando una certa cifra mensile, e per ammortizzare i costi approfitta della possibilità dell'uso contemporaneo dell'account dividendo le credenziali di accesso con altri utenti. Un fenomeno chiamato account sharing, esploso grazie anche alla commercializzazione degli abbonamenti promossa da piattaforme ad hoc, e che comincia a interessare tutti i settori dall'intrattenimento al musicale, fino allo sportivo.


Questa enorme zavorra, insieme al proliferare della pirateria, ha portato le industries a correre ai ripari, intervenendo a testare modalità per evitare un uso scorretto del servizio e mettere un freno all'emorragia di entrate da abbonamento. I numeri sono eloquenti: un gigante come Netflix ha evidenziato di recente come oltre ai 222 milioni di famiglie abbonate al servizio nel mondo, i loro account vengano utilizzati da oltre 100 milioni di famiglie aggiuntive, che usufruiscono del servizio attraverso modalità non in linea con le condizioni di utilizzo.


Perciò dopo Netflix e Spotify, anche Dazn ha introdotto nel proprio contratto di servizio il concetto di nucleo domestico, associato ai dispositivi del titolare dell'account e a quelli utilizzati dalle altre persone che vivono sotto lo stesso tetto.

Con il nuovo piano di offerte presentato pochi giorni fa, Dazn cambia dunque passo: l'account Standard e Plus sarà destinato a persone che vivono insieme in un unico nucleo domestico, il tutto salvaguardando comunque la contemporaneità della visione e anche la fruizione in mobilità. Un piano che per funzionare al meglio avrà bisogno anche di una seria lotta alla pirateria online, piaga che colpisce sia il settore calcio, sia il settore dell'entertainment.


Dietro questo tipo di scelta commerciale, da parte di Dazn, ci sono ragioni strategiche: a partire dall'investimento di 2,5 miliardi di euro messo sul piatto per i diritti della Serie A Tim fino alla stagione 2023/24. Le forme illecite di condivisione impattano negativamente sulla capacità di investire nel prodotto, compromettendo il valore stesso dell'industria calcio e quella della distribuzione dei diritti. Ma la problematica coinvolge l'intero settore dell'intrattenimento, che rischia di impoverirsi anche a livello di contenuti e di conseguenza di limitare l'offerta per gli utenti stessi. Infine c'è un problema di sicurezza: condividere le proprie credenziali di accesso - e spesso anche le modalità di pagamento - può comportare grossi rischi a cui le persone si espongono, spesso non del tutto consapevolmente.

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