Max Giusti: «Vi svelo i miei Boss del dopo-lockdown»

Max Giusti: «Vi svelo i miei Boss del dopo-lockdown»
Max Giusti: «Vi svelo i miei Boss del dopo-lockdown»
di Ida Di Grazia
4 Minuti di Lettura
Martedì 8 Settembre 2020, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 08:57
Questa sera su Rai2, torna Boss in Incognito, il docu-reality che racconta l’avventura degli imprenditori che hanno deciso di affrontare la sfida di lavorare sotto mentite spoglie, per una settimana, insieme ai loro dipendenti. Novità di questa edizione non solo la conduzione di Max Giusti, ma per la prima volta anche il conduttore andrà in incognito nelle aziende, grazie ad un travestimento.

Questa sera c’è il suo ritorno in Rai dopo il grande successo di Pechino Express, possiamo considerarla una rivincita?
«Probabilmente sì, ma diciamo che dopo quattro anni di lavoro sul NOVE  ho avuto l’opportunità di tornare in rai e penso anch’io che Pechino ci abbia messo lo zampino. Sono stato sommerso d’affetto, era da tanto che non sentivo il pubblico così vicino. Per me è un vedere riconosciuto un lavoro fatto in questi anni».

Cosa è successo quattro anni fa?
«Non lo so nemmeno io, semplicemente il direttore di Rai 1 di allora non mi ha voluto trattenere, è legittimo. Sono stato anche fortunato perché poi subito dopo sono stato a Rai 2 (l’esperimento di radio 2 Supermax) e poi è arrivato Discovery, tre anni con loro, poi il NOVE aveva altri progetti e quindi le nostre strade si sono separate. Devo quindi ringraziare Rai 2 che mi fa tornare in video da conduttore e padrone di casa».

Questa edizione più delle altre ha un valore importante, si parla di rinascita e rientro al lavoro post Covid. Che approccio ha avuto?
«A metà maggio pensavamo di non riuscire a farlo, le aziende non erano pronte ad accogliere le troupe. Siamo un programma assolutamente contemporaneo abbiamo registrato a fine giugno e tutto luglio e abbiamo finito di montare la prima puntata due giorni fa. È uno spaccato del mondo del lavoro, andare in onda subito fa sì che questo programma può mostrare quello che succede nelle aziende italiane, nella vita dei lavoratori, ci sono storie bellissime, davvero emozionanti».

Le sue imitazioni sono un cult, ma com’è trasformarsi in una persona “normale”?
«Un altro lavoro, perché è un lavoro d’attore, di anime. Io ci sto bene nel mondo del lavoro, vengo da una famiglia proletaria, figlio di un metalmeccanico e una commessa, è stata un’esperienza forte. Entrare nella vita di persone vere, lavorare con loro e loro si aprono con te e tu sei sotto mentite spoglie, cercare verità potrebbe essere impossibile e invece è stato bellissimo».
 
Si è mai sentito un impostore?
«Sì alla prima puntata perché la storia che mi ha raccontato questo ragazzo era così bella, fatta di sacrifici e rinunce che volevo abbracciarlo e dirgli sono Max, scusami!».

Lei si emoziona? Quando è stata l’ultima volta?
«Da quando sono papà ancora di più, ma poi mi avete visto a Pechino ormai non posso più nascondermi. Mazzocchi ancora mi prende in giro. Durante il programma in uno svelamento un ragazzo con cui ho lavorato tutto il giorno, quando ha scoperto che ero io ha cominciato a tremare, ha perso le parole e ha detto sei la prima persona famosa che ho conosciuto, e l’accezione famoso era piena d’affetto, e io mi ricordo ancora di avergli detto “Aho ma che stai a dì io mica so famoso, io so come te”. Il fatto di essere nato a via del trullo 190 ed essere cresciuto a casetta Mattei io non me lo dimentico».
 
Che rapporto ha con i social?
«Non ci puoi rinunciare, ma ci dobbiamo confrontare. Però vi posso dire che a ottobre partirà un nuovo progetto social nato al bar insieme a Giuliano Rinaldi e che si chiamerà “La ragion pura”. Viviamo nel momento più assurdo per la nostra generazione, ognuno ha le proprie risposte e certezze, ma invece di cercarle magari in uno studio medico, le trovi al bar. Io ho voluto dare voce a tutto quelli che sono pieni di certezze: terrapiattisti, negazionisti, chi fa le crociate contro gli ingaggi dei calciatori ecc e dopo che li ho fatti conoscere faranno dei match l’uno contro l’altro. Io non li contraddico, li carico, mi stanca troppo contraddirli e quindi mi diverto».

Cosa le ha lasciato questo programma?
«Una speranza e soprattutto ho notato che imprenditori e lavoratori non sono mai stati così vicini».

Ci sono altri programmi in vista… magari Affari tuoi?
«Ufficialmente non mi ha chiamato nessuno, è normale che quando si parla di farlo ripartire e l’hai presentato per 900 puntate, si fa il tuo nome, il pensiero c’è. Ho saputo di non presentarlo cinque giorni prima di presentazione dei palinsesti non mi sono mai lamentato... Certo magari saperlo prima uno si organizza».

Sanremo?
«Beh ora ci sono Amadeus e Fiorello che sono bravissimi. Amadeus è stato bravo e si è conquistato quel posto con lavoro e dedizione. Lui, Carlo Conti mi piacciono, perchè stiamo in onda tutto l’anno facendo i mediani, e Sanremo in passato è stato fatto da conduttori che arrivavano e se ne andavano. Se poi tra 4 o 5 anni si crea l’opportunità perché no: hai ospiti incredibili, puoi scegliere musica e non hai controprogrammazione…ma magari ci cascano! ».

Radio?
«Una sorpresa c’è e arriverà per Natale, ci sto ancora lavorando, ma non posso dire niente. Non rifarei SuperMax ma qualcosa di nuovo sì».
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