Maurizio Battista, dopo la brutta figura e le offese si rimangia tutto e chiede scusa in diretta Facebook

Maurizio Battista, dopo la brutta figura e le offese si rimangia tutto e chiede scusa in diretta Facebook
di Davide Desario
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Domenica 31 Maggio 2020, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 11:12

Maurizio Battista, dopo le offese e la brutta figura dei giorni scorsi, si scusa. E lo fa con lo stesso mezzo con cui aveva aggredito il giornalista Marco Castoro e Leggo che ne aveva pubblicato l'analisi degli ascolti tv definendo lo show di Battista un "flop" (in prima serata su Rai2 arrivato ultimo tra tutti i canali generalisti).

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Domenica mattina ha fatto una nuova diretta facebook sul suo profilo e con voce a tratti tremante (e fa effetto per un omone di 63 anni) si cosparge il capo di cenere per non aver saputo trattenere la rabbia per il "flop" della sua trasmissione sfogata contro Marco Castoro e Leggo che hanno solo registrato il pessimo risultato. Scuse che non sembrano proprio sentite tant'è che in un'intervista a Franco Bagnasco per Tpi Battista sostiene di aver cancellato i video offensivi solo perché costretto, il che fa pensare che anche le scuse siano state "ordinate" al cabarettista romano. Chiede più volte scusa a Marco Castoro, ma non una parola nei confronti della testata Leggo, nonostante abbia provato a fare pressione minacciando di non far più pubblicità. Non una parola nei confronti dei tanti bravissimi giornalisti italiani offesi perché sono "freelance".

Ma alla fine, stiamo parlando Maurizio Battista. Poco importa. Per certi personaggi, con certa cultura ed educazione, è molto più difficile chiedere scusa che fare il bullo davanti allo schermo di un telefonino. Quindi va apprezzato il gesto, il tentativo. Scuse accolte e capitolo chiuso. Sperando che questa brutta parentesi possa essere una lezione un po' per tutti coloro che, accecati da un po' di notorietà e quattro euro in tasca, dimenticano il rispetto del prossimo: che sia un direttore o un freelance, che scriva per il New York Times o per il più sconosciuto giornale di quartiere.

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