Luca Ravenna, da LOL allo show "568": «Parola d’ordine: scaramanzia» INTERVISTA

Dopo aver lanciato il suo podcast Cachemire, Luca è tornato sui palchi di tutta Italia con uno show di pura stand up comedy

Da LOL ai palcoscenici d'Italia: Luca Ravenna è tra i comici italiani più amati. Nell'intervista a Leggo svela dettagli e riti scaramantici del suo successo
Da LOL ai palcoscenici d'Italia: Luca Ravenna è tra i comici italiani più amati. Nell'intervista a Leggo svela dettagli e riti scaramantici del suo successo
di Maria Bruno
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 23:31 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 11:20

Comicità e timidezza. Il mix perfetto che ha sancito il successo di Luca Ravenna, il comico milanese che il grande pubblico ha conosciuto e amato nella prima edizione di LOL- chi ride è fuori. Classe 1987, dopo aver lanciato il suo podcast Cachemire, Luca torna sui palchi di tutta Italia con uno show di pura stand up comedy, intitolato “568”, già sold out. Tra i temi trattati nello spettacolo, ci sono: come lavora un terapeuta in un piccolo centro? la cleptomania curata nei peggiori supermercati di Roma, la storia medievale delle coppie e prendere un treno regionale con Michele Serra. 

“568”, tre numeri e un grande show: perché questo titolo?

«A costo di sembrare antipatico, non rispondo mai a questa domanda. Sono super scaramantico quindi dico solo che è un omaggio ad un grande comico. Lo svelerò a fine tour. Per il momento, spero che sia un numero che tutti potranno ricordare».

Ma può dirci se fra quelli, c’è il suo numero fortunato?

«In realtà no, 7 è il mio numero, perchè rimanda a uno dei miei calciatori preferiti da bambino, poi è la somma dei numeri del mio compleanno. Vabbè, sono cresciuto con una mamma che era fissata con i numeri…»

Sorge spontanea la domanda: ha un rito scaramantico prima di salire sul palco?

«Sì ma non posso dirlo (ride). Quando mi allaccio le stringhe delle scarpe, devo farlo dentro l’albergo prima di uscire. Ho una bottiglietta d’acqua con dello zucchero che devo portare io sul palco, nella mano sinistra».

Tra l’altro, 568 ha tre numeri e LOL ha tre lettere: un caso?

«È la prima volta che me lo fanno notare! Mi fa molto ridere, ma no, non è un omaggio a LOL».

Tra le tante città del tour c’è una a cui è legato di più?

«Sono di Milano ma vivo a Roma. Oltre alle due tappe all'Atlantico nella Capitale, sarà molto bello esibirmi al Lirico di Milano, dove abbiamo aggiunto 3 date.

Un po’ perché è un teatro storico, un po’ perché è a 80 metri dalla mia prima casa: ci tengo particolarmente».

Dopo LOL, pensa sia più difficile far ridere o non ridere?

«Sicuramente far ridere. Soprattutto in un periodo come questo. Sono salito sul palco per la prima di 568 a Padova, proprio la sera dopo l’invasione della Russia all’Ucraina. C’era un clima particolare, ma penso che il nostro lavoro è far ridere e dobbiamo provarci al meglio. Mi concentro sul testo e vado: la gente viene lì per vederti e vuole ridere. Se mi metto a parlare di guerra e politica annoierei»

Cosa sognava il Luca Ravenna adolescente?

«A 13 anni frequentavo una scuola sperimentale a Milano, la "Vivaio", e mi sono esibito in uno spettacolo al Teatro “Franco Parenti”. Lì, pensai: ‘Cavolo non è male sta cosa di stare sul palco’. In fondo sono un po' romantico...»

Non è solo comico allora?

«No, anzi. Di mio sono molto timido, come avete potuto vedere a LOL: ecco, lì ero proprio me stesso. Non ho recitato, infatti sono uscito per primo…»

Quindi che ricordo ha di LOL?

«Belissimo. Sono stato molto fortunato ad essere chiamato nel cast eterogeneo, di cui conoscevo solo Michela Giraud. A me ha portato un sacco di visibilità, anche perché molte persone si sono incuriosite e hanno cercato su Youtube quel tipo “muto” che era nel programma».

Ecco, come risponde ai meme impazzati sui social dopo il format?

«Fantastici! Ho riso molto, soprattutto a quello dove c’era tutto il cast con scritto “Grazie per aver reso” e la mia faccia al centro con scritto “tu no”. Perchè poi ho pensato: ma chi è quello che si nota di più in foto? Ero io! mi sono difeso così insomma. Sono contento di aver fatto quella esperienza».

Progetti futuri, cinema o televisione?

«Da scaramantico non dovrei dirlo (ride), ma sto pensando di scrivere un film. E poi il podcast con Edoardo Ferrario, Cachemire, che vorremmo portare nel mondo degli sketch».

Tutte le tappe dello show "568":

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