Invincible, la nuova serie tv Amazon sull'eroe comune (quasi) come noi: il creatore Robert Kirkman

Invincible, la nuova serie tv Amazon sull'eroe comune (quasi) come noi: il creatore Robert Kirkman
Invincible, la nuova serie tv Amazon sull'eroe comune (quasi) come noi: il creatore Robert Kirkman
di Alessandra De Tommasi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Marzo 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 13:45

Ha chiamato suo figlio Peter Parker ispirandosi all’identità dell’Uomo Ragno, una decisione che fa onore al suo animo nerd. E ora il fumettista Robert Kirkman, “papà” di The Walking Dead (TWD), torna in tivù con Invincible, serie animata per adulti, da domani su Amazon Prime Video.


Il progetto, che vanta nel cast icone come Mark Hamill (Luke Skywalker di Star Wars), porta i supereroi su un altro livello. In che modo?
«L’animazione permette di esplorare a fondo la leggerezza di questo genere, che mette insieme demoni, alieni ed eroi ma non si prende troppo sul serio, tranne che sulla messa in scena della violenza. Raccontiamo un mondo brutale perché lo stiamo vivendo». 


La storia racconta di Mark, un liceale poco ortodosso, figlio di Omi-man (il Premio Oscar J.K. Simmons), l’eroe più potente del pianeta.
Perché ha scelto Steven Yeun, che ha il doppio degli anni del personaggio?
«Ho lavorato con molti attori bravi ma lui è eccezionale, uno che lavora sodo come pochi, che guarda il personaggio da ogni punto di vista e trova sempre spunti originali. Fosse per me lavorerei con lui per sempre (era Gleen in TWD, ndr.)». 


Si parla di scontri epici, ma – come per gli zombie di TWD – raccontando le fragilità umane. Lei cosa teme di più?
«L’abbandono: sono terrorizzato all’idea che le persone che amo mi mollino e che situazioni familiari diventino estranee.

Ecco perché ho inserito questo argomento nella storia, che, come fanno spesso i fumetti, estremizzano ed esorcizzano queste paure».


Vuole dimostrare che in realtà nessuno è al sicuro?
«La premessa di Invincible è considerare le conseguenze delle proprie azioni. Se vedi gli Avengers combattere per le strade contro nemici feroci sembra “cool”, invece le nostre battaglie sono realistiche: se ci sono scontri armati devi sgombrare gli abitanti, evacuare la zona, mettere al riparo gli abitanti prima che un edificio li schiacci cadendo».


Vuole mostrare il lato ordinario di un eroe?
«Sì: i primi minuti del racconto sembrano quasi noiosi perché seguono le misure di sicurezza per sgombrare le vie prima che inizi l’azione. Se guardi la storia da questa prospettiva cambia tutto. Quello che rende davvero unico e speciale Invincible è proprio questo viaggio concreto dell’eroe, che conosce bene il contraccolpo di ogni suo sfoggio di forza».

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