Il Collegio 5, lo scherzo e la punizione esemplare: così la classe 1992 prende il diploma

Il Collegio 5, lo scherzo e la punizione esemplare: così la classe 1992 prende il diploma
Il Collegio 5, lo scherzo e la punizione esemplare: così la classe 1992 prende il diploma
di Silvia Natella
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 15:53

Il Collegio 5 classe 1992 arriva a conclusione. Nell'ultima puntata del format di Rai 2 quasi tutti i ragazzi hanno superato gli esami e ottenuto l'agognato diploma. Per qualcuno il traguardo è stato più difficile da raggiungere a causa di uno scherzo che ha fatto infuriare il prof. di italiano Andrea Maggi. In un'edizione che ha visto molte espulsioni, non poteva macare la burla di commiato. Alcuni, anche i più insospettabili, hanno capovolto la cattedra e vi hanno poggiato un modellino di scheletro. 

Al rientro in aula il professore ha chiesto chi fossero i responsabili e dopo qualche esitazione si sono palesati tutti quelli che lo avevano toccato. La punizione è stata esemplare perché il programma di studio per gli studenti dello scherzo si è allungato con l'aggiunta de I Sepolcri di Ugo Foscolo da imparare a memoria. Ma non è stata l'unica vendetta dal corpo docenti. Poco prima la professoressa Maria Rosa Petolicchio si era seduta tra i banchi scambiando posto e ruolo con alcuni dei ragazzi e imitandone il comportamento indisciplinato.

Terminati gli esami, i ragazzi hanno potuto ricongiungersi con i familiari e riappropriarsi di smartphone e abiti borghesi. Per tutti è stata un'esperienza che li ha fatti maturare insegnandogli l'importanza dello studio. Unico a non aver ottenuto il diploma è stato uno dei gemelli, Andrea Prezioso, deciso a prendere sotto gamba l'intera prova. Giulia Scarano, invece, è stata protagonista di un siparietto che gli insegnanti non hanno gradito: ha consegnato all'inizio dell'esame delle banconote provando a corromperli con ironia.

Nonostante tutto, è riuscita a diplomarsi. 

Anche questa edizione è arrivata a termine con il preside che archivia tutte le emozioni con il gesto simbolico di appendere la foto ritratto dei ragazzi, che si affianca a tutte le altre ambientate in anni diversi: «Verranno altri studenti, ma non ci sarà più un'altra classe 1992». 

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