«I responsabili. Storia di una eterna larga intesa»: il nuovo podcast La7 pronto a indagare sugli "inciuci" della politica

Un racconto dai toni ironici focalizzato sugli ultimi 20 anni di politica italiana

«I responsabili. Storia di una eterna larga intesa»: il nuovo podcast La7 pronto a indagare sugli inciuci della politica
«I responsabili. Storia di una eterna larga intesa»: il nuovo podcast La7 pronto a indagare sugli inciuci della politica
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Martedì 14 Giugno 2022, 20:39

«I responsabili. Storia di una eterna larga intesa» è il titolo del primo podcast originale prodotto da La7, realizzato dai due autori Matteo Marchetti e Luca Sappino. Un racconto dai toni ironici focalizzato sugli ultimi 20 anni di politica italiana: una di storia di larghe intese quasi sempre «permanenti», tra scandali e privilegi di casta, formazioni di partiti che nascono e si sciolgono, si ricompongono e si ricollocano tra alternanze variabili e cambi di rotta repentini, ma anche un viaggio visto dai cittadini, esasperati dalla «perenne attesa di tempi migliori».

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«I responsabili. Storia di una eterna larga intesa» è arricchito con le voci dei protagonisti, i retroscena dei cronisti più attenti e audio d’epoca, e accompagnerà gli ascoltatori all’interno di una riflessione sulla storia recente della nostra politica, che continua a essere complessa e incerta.

«Questo podcast in un certo senso è nato nove anni fa, quando io e Matteo scrivemmo un libro sulle larghe intese appena nate con il governo Letta - racconta Sappino -. Non avevamo nemmeno finito le presentazioni che quel governo era già caduto, 'rottamato' da Renzi e da quella che sembrava una nuova fase politica. Eppure, dal 2013 a oggi, non c’è più stato un governo espressione di un voto chiaro, con una maggioranza politica omogenea: Renzi, Gentiloni, Conte e ora Draghi sono tutti frutto di un compromesso, di un’emergenza che si rinnova continuamente».

«E allora - prosegue Marchetti - ci è venuto da domandarci se queste larghe intese siano davvero una parentesi, o piuttosto una tendenza naturale della politica italiana, un tratto distintivo. Del resto, se guardiamo alla storia repubblicana nel suo complesso, è stata l’alternanza la vera parentesi. Lunga vent’anni, ma pur sempre parentesi, tra  gli oltre quarant’anni in cui la Dc doveva rappresentare l’alternativa di se stessa, e gli undici anni di governi 'strani', da Monti a oggi.

E c’è già chi parla di un 'Draghi dopo Draghi'».

«Ci ha anche colpiti che questo tipo di alchimia appaia ormai del tutto naturale a giornalisti, politici e anche elettori - chiarisce Sappino -. Nel 2013 c’era chi,magari ingenerosamente, vista la situazione, gridava all’inciucio, al 'tradimento'; ora si è tutti a proprio agio a creare maggioranze a colpi di calcolatrice, con una strategia politica da disegnare in seguito, in base agli equilibri. E questo è il risultato di una strategia, coltivata negli anni: durante il periodo 'bipolarista' in maniera sotterranea, quasi clandestina; oggi, alla luce del sole»

«Sono percorsi che nascono in luoghi ameni, conviviali. Anni fa erano le partite a biliardino con squadre rigorosamente miste (tra destra e sinistra, tra imprenditori e politici) che organizzava Enrico Letta, sulle rive del lago di Garda. Ma prima c’erano state le ambitissime cene della signora dei salotti romani, Maria Angiolillo. Raccontarle non significa solo solleticare gli appassionati di politica, ma cercare di capire dove, come e soprattutto per merito di chi nascano le larghe intese e i governi. Dal 2011 a oggi non ne abbiamo conosciuti di diversi, e anche per il 2023 - nonostante i sondaggi suggeriscano altro - c’è chi già lavora per replicare lo schema», continua Marchetti.

«Quando i partiti governano tutti insieme, hanno sempre qualcuno a cui dare la colpa, sempre qualcuno che gli ha impedito di tener fede a una promessa elettorale. Un po’ è una scusa, un po’ è comprensibile. Per questo però chiedersi se come elettori siamo condannati alle larghe intese, a governi strani, vuol dire chiedersi se siamo condannati a non sapere mai con chi potercela prendere quando i nostri bisogni non trovano risposta e le nostre idee non trovano rappresentanza», conclude Sappino.

Il primo podcast di La7 è presente qui, ed è possibile ascoltarlo anche su Spotify, iTunes e sugli smart speaker Google Home, Alexa e Amazon Music.

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