Gigi Proietti: «Basta fiction, voglio uno show tutto mio»

Gigi Proietti
Gigi Proietti
di Donatella Aragozzini
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Giovedì 4 Ottobre 2018, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 09:59

Il rischio, alla terza stagione, era quello di ripetersi e stancare il pubblico. Ma Una pallottola nel cuore, la fiction di Rai1 con Gigi Proietti nei panni di un ex cronista appassionato di vecchi casi irrisolti, continua a incontrare i gusti dei telespettatori e ad uscire vincente nella gara degli ascolti, nonostante l'agguerrita concorrenza del docu-reality Temptation Island Vip in onda in contemporanea su Canale 5.

Si aspettava questo riscontro di pubblico?
«Ci sta dando belle soddisfazioni, in una giornata molto popolata di trasmissioni. È una fiction molto ambiziosa, c'è un giallo trasversale il cui esito si scoprirà solo alla fine, mancano le ultime due puntate che saranno risolutive, ma anche i “cold case” di ogni puntata. Il personaggio di Bruno lo amo molto, io a volte debordo un po' ma lui non è gigione.»

Ci sarà una quarta stagione?
«Non lo so, fare 6 puntate è durissimo, porta via mezzo anno di vita. Un film o una miniserie la farei, un paio di cose mi sono anche state proposte, ma un seriale... vediamo, bisogna pure cambiare un po', mi piacerebbe ricominciare a fare in televisione anche qualcosa con la musica e le canzoni...»

Un nuovo show come Cavalli di battaglia dello scorso anno?
«Magari ripetere quell'esperienza, la Rai ne parla sempre ma serve un'idea forte. Cavalli di battaglia è un'idea forte ma i cavalli, prima, bisogna averli.»

Intanto l'omonimo spettacolo continua ad andare in scena a teatro.
«Sì, a capodanno sarò all'Auditorium Parco della Musica. Abbiamo già fatto 31 serate, non finisce mai, cercherò anche di aggiungere qualche “cavallo” nuovo perché ogni tanto mi ricordo cose che non faccio da tempo. Magari potremmo portarlo un po' in tournée ma è ancora tutto un po' in fieri.»

A proposito di teatro, quest'anno ha festeggiato i 15 anni del Globe Theatre, di cui è direttore artistico: un bilancio?
«È la più grossa soddisfazione di questo periodo. La scorsa stagione abbiamo avuto 70.000 presenze, ora è in scena La tempesta con Ugo Pagliai e la regia di Daniele Salvo: 15 anni fa nessuno ci avrebbe creduto, è molto faticoso e difficile ma l'esito che ha avuto, con una materia non facile come Shakespeare e soprattutto sui giovanissimi, mi ha ridato fiducia nel pubblico. È la riprova che la gente vuole le cose belle, basta fargliele.»

Ha portato Shakespeare anche su Rai1: nella prossima puntata di Ulisse, dedicata a Cleopatra, sappiamo che reciterà un passo di Giulio Cesare.
«Sì, l'abbiamo registrato ai Fori Imperiali, proprio nel luogo delle idi di marzo, ed è stato emozionante. I miei interventi nel programma sono dei piccoli camei, un omaggio ad Alberto e Piero Angela, le persone che più stimo nel panorama della divulgazione culturale.»

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