GF Vip, Alfonso Signorini contro i vipponi: «Se non reggete più quella è la porta. State perdendo la faccia»

GF Vip, Alfonso Signorini contro i vipponi: «Se non reggete più quella è la porta. Se continuate così perdete la faccia»
GF Vip, Alfonso Signorini contro i vipponi: «Se non reggete più quella è la porta. Se continuate così perdete la faccia»
di Ida Di Grazia
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 13:22

GF Vip, Alfonso Signorini contro i vipponi: «Se non reggete più quella è la porta. Se continuate così perdete la faccia». Nessun provvedimento contro Katia Ricciarelli nè contro Lulù. Durante la diretta di venerdì 7 gennaio il conduttore ha voluto fare un discorso a tutta la casa.

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Alfonso Signorini (per gentile concessione dell'ufficio stampa Mediaset) entra nella casa del Grande fratello Vip per rimproverare i concorrenti dopo le liti degli ultimi giorni.

Il conduttore legge prima un comunicato

«Come sapete il Grande fratello è un gioco di strategia, confronti e sconti. Quello che però vi chiediamo - dice Signorini - è mantenere un limite fatto di buon senso e rispetto, soprattutto per il pubblico che ci segue. Abbiamo sentito espressioni inaccettabili, le parole i toni aggressivi spesso offensivi usati non fanno onore nè a voi nè a noi che li abbiamo mandati in onda. E impossibe tollerare la vostra incapacità durante i confronti di ascoltare il vostro interlocutore e lo fate anche con me. Il limite è stato oltrepassato, il GF vi chiede di prenderne atto e riprendere lo spirito con cui avete iniziato questa avventura»

«Stasera - prosegue Signorini - io sono qui perchè volevo vedervi in faccia uno a uno, io vi ho voluti fortissimamente, ero sicuro che insieme avremmo fatto una bella avventura e avremmo offerto un bello spettacolo. Io non riconosco più quel patto di fiducia che abbiamo sottoscritto, ho sentito il bisogno di guardarvi. Abbiamo fatto una premessa, non voglio un gf bacchettone e consapevole a dispensare lezioni o squalifiche, non volevo più incappare in questo genere di sofferenza ma la tolleranza richiede intelligenza».

«Essere tolleranti richiede giudizio e non lo trovo più: accoglienza, rispetto e ascolto. Accoglienza non è nelle parole di Katia, rispetto non è nelle parole di Lulù, qui dentro sulla carta siamo tutti uguali ma ciascuno è diverso. Ognuno porta la sua sofferenza , la sua vita, il suo lavoro, questo non giustifica la Ricciarelli a dire cazzate, ma avere rispetto anche se dice cazzate. Mancanza di ascolto, quando parlate tra voi non mi ascoltate, anche tu Soleil mi parli sopra e mi fai venire il nervoso. Ascoltiamo l'altro ed evitiamo di dire banalità. La faccia la perdete voi e io che vi ho scelto, ma io non sono in prima linea»

«Se vi rendete conto di non reggere più la facciata - conclude SIgnorini - quella è la porta è uscite. Lo dico per voi»

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