Ficarra e Picone, addio a Striscia: «Era ora di guardare altrove. Ricci non ha voluto vedere la puntata di saluto»

Ficarra&Picone: «Addio a "Striscia" inaspettato? Era ora di guardare altrove»
Ficarra&Picone: «Addio a "Striscia" inaspettato? Era ora di guardare altrove»
di Rita Vecchio
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Mercoledì 2 Dicembre 2020, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 20:09

«È l’ultima settimana di conduzione di Striscia la Notizia. È l’ultimo anno». L’annuncio di Ficarra e Picone in diretta durante la puntata di lunedì scorso, ha suonato come news inaspettata. Al timone da 15 anni, il duo siciliano amato dai telespettatori del Tg satirico di Canale5, ha messo così la parola fine al programma di Antonio Ricci


Annuncio a sorpresa, ma voi lo sapevate già prima di iniziare l’edizione? 
F. Sì, pur avendo vissuto un’esperienza meravigliosa e appagante, umanamente e professionalmente. Sentivamo l’esigenza di provare a capire cosa c’è dietro l’angolo. 
P.

E quindi solidarietà a Ficarra: l’unico progetto sicuro e dietro l’angolo che gli è rimasto adesso, sono io (ride, ndr).


E Ricci?
Ci ha fatto sentire importanti all’interno di Striscia. Fino all’ultimo si è rifiutato di pensare: “Fate pure l’annuncio in diretta, ma io non vedrò la puntata. Così per me non esiste”. 


Da Savino alla gente comune, vi hanno scritto dispiaciuti. 
Abbiamo fatto Striscia con sincerità. Come fossimo noi gli spettatori da casa, vivendo le stesse emozioni di chi guarda. Se un servizio indigna voi, indigna noi. Così se è divertente. Satira, provocazione, ironia e soprattutto tanta sana nostra autoironia. 


Avete fatto arrabbiare Sgarbi, ironizzato su Salvini, dato la notizia delle elezioni di Berlusconi, parlato di mafia. Il momento più difficile?
Quando si racconta l’umanità. Come nel periodo economico e storico che stiamo vivendo. Abbiamo la responsabilità di dare alla gente un po’ di divertimento. 


La politica sta facendo abbastanza?
P. Qui entro in modalità soldatino. Siamo in una situazione che nessuno avrebbe immaginato. Si stanno facendo errori, ci sono discussioni varie.
F. Sono tante le categorie che stanno soffrendo. Speriamo nel contributo di tutti, pure dell’opposizione, per uscire da questa terribile storia. 


Curiosità: a Grillo avete mai chiesto il diritto d’autore su “cittadini di striscia”?
Quello l’ha utilizzata senza permesso. Cittadini, cittadini, ma si è rubato il nostro cittadini… (ride, ndr).
Cosa succede dopo Striscia? Cinema, tv…
…O teatro, che speriamo di tornare a fare presto. Avevamo una tournée piena di date che ci è stata annullata.


Tour per i 26 anni insieme di “disistima reciproca”, scrivete su Twitter. 
F. E sui social non si mente (ride, ndr)
P. Siamo leoni da tastiera. 


Chi è il leone: Salvo o Valentino?
F. Non lo saprete mai.
P. Risposta ovvia: i post che non piacciono li scrive Salvo. I post che piacciono, invece, li scriviamo insieme.


50 anni l’anno prossimo, insieme fate un secolo. 
Ma che diviso per quattro, il nostro quoziente intellettivo, fa venticinque. Siamo ancora giovani. 
Festeggerete con un “secondo Natale”, magari bissando gli incassi (i migliori del 2019 con oltre 16 milioni) ai botteghini del vostro ultimo film? 


Chissà. Scomodiamo il cinema solo quando abbiamo un’idea. 
Nanni Moretti diceva che “La satira non ha padroni”: se la Rai vi chiama cosa rispondete? Dipende sempre dall’idea.


Il vostro motto? 
F. Non dare mai ragione a Picone. 
P. Nessuno. Dopo la risposta di Ficarra, sono rimasto senza. 

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