Diletta Leotta, il debutto da scrittrice: «Il sorriso, la mia arma più forte»

Diletta Leotta, il debutto da scrittrice: «Il sorriso, la mia arma più forte»
Diletta Leotta, il debutto da scrittrice: «Il sorriso, la mia arma più forte»
di Stefania Cigarini
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Ottobre 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 09:04

Una attitudine naturale, quella di sorridere - “cerco di farlo sempre, non è una scelta studiata” - et voilà, ecco il titolo del libro di Diletta Leotta, conduttrice giornalistica e radiofonica, protagonista e spesso vittima dei social: Scegli di sorridere.


Quanto le è costato mettersi a nudo in un libro?
«Tanto. Per lungo tempo sono stata in silenzio, per disinnescare le polemiche. Poi ho cominciato a mettere nero su bianco, letteralmente in un quaderno, quello che mi stava accadendo. A dare un senso nuovo, il mio senso a quello che era successo. E il senso nuovo è stato quello di trasformare in opportunità gli eventi negativi, le fragilità in coraggio»

 


Ha subito violazioni della privacy anche su immagini intime, tentativi di ricatto e si confronta con costanti commenti di hater. Quello che non uccide, fortifica?
«Per me sì, ma il messaggio che voglio dare alle persone più giovani è che quello che mi è accaduto, può succedere anche a loro. È molto importante reagire in maniera positiva.

Provando a sorridere e rialzandosi sempre».


Approccio ai social
«Non sono ossessiva, ma li uso per coltivare i miei talenti, per condividere il mio lavoro. E riguardo ai commenti, mi soffermo solo su quelli positivi, gli attestati di stima, le cose belle. Che sono decisamente più numerosi dei commenti cattivi. Consiglio a tutti di fare la stessa cosa».


Le sue letture-guida?
«I libri motivazionali, che lavorano su aspetti intimi della personalità. In borsa in questo momento ho Prosperità del medico e scrittore brasiliano Lair Ribeiro. Ho cercato di ispirarmi a lui e a questo genere di letteratura anche per scrivere il mio libro».


Quali sono le donne che ti hanno ispirato?
«Mia madre, mia nonna, le mie sorelle. Sono cresciuta in una famiglia siciliana matriarcale. Mia madre è molto forte, ha sempre lavorato, ma è sempre stata presente con i figli, anche nei momenti turbolenti dell’adolescenza. È ambiziosa e ha fatto scelte forti anche in controtendenza rispetto ai tempi e alle dinamiche siciliane. Lei è il mio riferimento principale».


Quali sono le cose che l’hanno ferito maggiormente?
«Gli attacchi gratuiti non fanno certo bene, né aver visto on line le mie foto intime, private; ma quello che mi ha ferito maggiormente sono stati gli attacchi gratuiti da parte delle donne. Spero che un giorno riusciremo a fare squadra».


Ci sono state anche sorprese positive?
«Sì, l’ho anche scritto. Ho conosciuto Lorenza, che mi è stata molto vicina in quel periodo ed è diventata una mia carissima amica. Se non avessi avuto queste brutte avventure forse ora non saremmo così legate».


Come ha reagito agli attacchi?
«Non mi sono mai fermata, bloccata. E il rischio c’era, perché di fronte a certe situazioni fuori controllo mi sono sentita disarmata. Ho reagito continuando a lavorare a fare cose nuove con professionalità, in maniera elegante, con studio quotidiano. Ho scelto di vivere meglio».


Come risponde alla critiche?
«Se sono costruttive ben vengano. Se servono a migliorarmi le accolgo con grande attenzione. D’altronde io sono la prima critica di me stessa, amo giudicarmi. Ho aspettative molto alte nei miei riguardi, nello studio come nella professione. Mi considero umile e penso sempre che si possa migliorare, non mi sentirò mai arrivata».

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