Denise Pipitone, l'ex pm Di Pisa a Storie Italiane: «La pista più concreta è quella dei rom, il resto sono chiacchiere»

Denise Pipitone, l'ex pm Di Pisa a Storie Italiane: «La pista più concreta è quella dei rom, il resto sono chiacchiere»
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Giovedì 17 Giugno 2021, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 16:03

Denise Pipitone,  Storie Italiane, la trasmissione della mattina su Rai Uno condotta da Eleonora Daniele,  torna a parlare del caso di Denise, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo. Nel corso della trasmissione è intervenuto l'ex pm Di Pisa, che ha indagato per anni sul caso della piccola. Il pm afferma che nel corso di queste seconde indagini e bene procedere con cautela e mostra un certo disaccordo con le dichiarazioni di qualche giorno fa della collega, la ex pm Angioni.

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Di Pisa sostiene di credere a una sola pista, quella del rapimento rom.

Ribadisce che secondo lui la piccola inquadrata nel video di Felice Grieco sia Denise: «Ci sono vari elementi che lo confermano, prima di tutto ha un accento tipico di Mazara del Vallo e poi Denise aveva sulla guancia sinistra una cicatrice che c'è anche nella foto della guardia giurata. Ci sono elementi che mi fanno pensare che la bimba sia Denise che sia stata affidata ai Rom dopo il rapimento, il resto sono chiacchiere». Poi precisa: «In questa vicenda due sono le cose certe: nasce in un ambiente familiare, e che il rapimento è stato dato dal rancore verso la Maggio considerata responsabile di aver distrutto la famiglia».

La Maggio aveva parlato lei stessa dei sospetti su Anna Corona, sostenendo di aver ricevuto dalla donna delle attenzioni di tipo sentimentale e sospettando che proprio il rifiuto delle stesse avrebbe potuto portare a tanto risentimento. Una tesi smentita da Di Pisa che afferma: «A me non risultano queste dichiarazioni, non ricordo di averne letto».

Di Pisa ammette anche i depistaggi nelle indagini su Denise e fa un mea culpa: «Nel corso del mio mandato ammetto delle leggerezze». Infine ribalta la testimonianza di Battista Della Chiave, il testimone oculare sordomuto che ha visto la bambina nelle ore successive alla sua scomparsa: «Non è attendibile, non può aver visto ciò che è successo a distanza da dove si trovava lui in quel momento. In più ci sono state diverse incongruenze nelle sue dichiarazioni e il riconoscimento della bambina è avvenuto soltanto attraverso una foto», conclude Di Pisa.

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