Antonella Clerici: «The Voice Senior, il mio talent show per dar voce agli over 60 con anima rock». Al via su Rai Uno

Antonella Clerici: «The Voice Senior, il mio talent show per dar voce agli over 60»
Antonella Clerici: «The Voice Senior, il mio talent show per dar voce agli over 60»
di Marco Castoro
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Venerdì 27 Novembre 2020, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 11:06

Antonella Clerici torna in prima serata su Rai1 con un format che all’estero ha conquistato più di mezzo miliardo di spettatori. The Voice Senior, una variante over 60 del talent show. A volerlo è stato il direttore di Rai1, Stefano Coletta, 5 puntate in tutto, dal 27 novembre 2020, di cui 3 dedicate alle Blind Auditions, le “audizioni al buio”, poi semifinale il 18 dicembre e finale domenica 20.

Antonella, si torna in prima linea cantando…
«Con il direttore ci siamo parlati e abbiamo pensato di dedicare un programma alla terza età, le persone più colpite dalla pandemia, mi piace pensare di tenere loro compagnia. Ho visto Voice senior in Germania e Olanda. Ha due valenze: è moderno, quindi per Rai1 è una novità, non è il solito programma, non è banale, c’è un montaggio moderno e la conduttrice ha un ruolo defilato, non ridondante».

Che tipo di esibizioni vedremo? Dilettanti allo sbaraglio o il classico talent?

«Nessuno dei due. Non sono professionisti ma cantano benissimo. C’è chi ha fatto Castrocaro, altri cantano nei piano bar, tutti hanno coltivato la passione melodica e anche rock. I sessantenni hanno anche vissuto gli anni del rock, molte le donne rock che grintose si sono presentate alle audizioni. Non c’è lo spirito del talent ma c’è una gara che loro vedono senza velleità, ma con l’impegno di coronare una passione».

Loredana Bertè, Gigi D’Alessio, Al Bano con sua figlia Jasmine e Clementino i coach.

«Danno giudizi severi ma sono anche molto affettuosi. Il livello è alto. Molti dei concorrenti avrebbero potuto avere la stessa carriera dei coach, ma la vita ti porta a fare scelte diverse. Oltre al talento ci vuole molta fortuna. Belli i siparietti tra papà Al Bano e Jasmine, lei rap lui melodico. Clementino è energetico che improvvisa e spariglia le carte».

Ma la Clerici non canta?

«L’ho fatto già in passato con molta autoironia. Quando salgo sul palco faccio l’esibizionista, cioè quello che nella vita non farei male, sono molto timida se vado a una festa mi nascondo, non sono una chiacchierona che pontifica, ma sul palco mi viene il coraggio, un po’ di incoscienza e faccia tosta, la butto in caciara e mi diverto. Ho ballato davanti a John Travolta, con le ballerine del Moulin Rouge a Sanremo, lo faccio per prendermi in giro».

Ha detto Sanremo, un pensierino?

«No. Amadeus deve proporre cose nuove e donne nuove. Sanremo deve essere un premio ci devi andare ma non tutti gli anni».

Come sta vivendo questo periodo di emergenza?

«Lavorare mi aiuta, a mezzogiorno parlo col pubblico a casa, regalo sorrisi, buoni spesa, la trasmissione fa bene alla gente a casa, dà serenità, è confortante.

I rischi ci sono, del resto vedi tante persone, facciamo tanti tamponi, siamo controllati. Il nostro lavoro è tenere compagnia, rendersi utili e dare serenità».  

Lei ha cominciato con lo sport, le è rimasto dentro?

«A casa mia si vede la Sampdoria, con Vittorio e la famiglia Garrone non potrebbe essere altrimenti. Io doriana? No interista. Non sono supertifosa ma una bella partita mi piace guardarla. Ho fatto la giornalista sportiva fino ai Mondiali del ‘98 a Parigi, il mio terzo mondiale, ho commentato anche due Olimpiadi (‘92 e ‘96 Barcellona e Atlanta)».

Oggi le donne in tv si sono prese il pallone…

«Quando ho iniziato io eravamo davvero poche, tanto che i giornalisti mi intervistavano perché era strano che una donna si occupasse di calcio, mi vedevano a Dribbling dagli studi di via Teulada poi di corsa all’Olimpico con Maurizio Vallone e Gianfranco De Laurentiis. Oggi invece le donne sono tante e tutte bravissime. Nello sport e nello spettacolo. Anche come conduttrici».

Magari sui talk gli uomini ancora tengono duro…

«Ma vanno forte anche le donne: Gruber, Palombelli, Berlinguer, e non solo. La differenza non è tra uomini e donne ma tra chi è bravo e chi no, questo fa la differenza».

Cosa vede in tv?

«Tutto. Se fai la tv la devi anche guardare, non fare la spocchiosa. Io guardo molto la tv francese, perché più simile alla nostra. Le prime serate delle reti generaliste. Soprattutto quando ci sono i miei amici del cuore Conti e Bonolis, guardo le serie tv, anche le monografie, molto bella quella di Totti, la Regina degli scacchi, Doc su Rai1, una serie molto american style».

Che mamma è Antonella Clerici?

«Mi immaginavo come una mamma chioccia, invece sono molto liberale. Vorrei che mia figlia fosse rispettosa, gentile, indipendente e che studi perché - come le dico sempre - la vera libertà per una donna sta nella cultura. La cultura è libertà. Noi genitori dobbiamo essere un esempio, non solo riempirli di parole e di giochi. Io quando ho detto a mia figlia: lo sai che mamma torna a lavorare, lei mi ha risposto: mamma ma tu non sei fatta per stare a casa. Ha di me la dimensione di una donna che ha sempre lavorato e si è fatta da sola».

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