Andrea Montovoli racconta a “Verissimo” il suo passato difficile. L’attore Andrea Montovoli, che ha recentemente pubblicato il suo primo libro, “Io non sono grigio”, ha raccontato della prematura scomparsa del padre e della sua esperienza in carcere.
Andrea Montovoli, a “Verissimo”: «Dalla morte di mio padre al carcere»
A segnare Andrea Montovoli la prematura scomparsa del padre: “Mio padre Francesco – ha raccontato ospite a "Verissimo" - è morto per un aneurisma celebrale, è andato in coma dormendo, con mia madre abbiamo cercato di svegliarlo ma non è servito.
Poi per Andrea Montovoli sono arrivate le cattive amicizie: “Si cresce e si fanno degli sbagli. E’ facile cadere nell’imbuto ma difficile uscirne. Sono entrato in un giro di spaccio di droga, ero poco consapevole perché avevo 17 anni. E’ stato un lasso di tempo di un paio d’anni di queste cattive compagnie che poi mi hanno portato all’arresto”.
Il carcere è stata un’esperienza dura: “Quando è successo ero contento perché a prendermi erano stato i Carabinieri e non altre persone più pericolose, come accade a volte in questo tipo di ambiente. È stata una retata e mi sono reso conto di tutto quando mi sono trovato la canna di un fucile puntata in testa mentre ero a terra. Sono stato dentro sei mesi, a cavallo dei miei 18 anni ed è stato un compleanno un po’ amaro, l’ho festeggiato con pane e latte, l’ora d’aria e i compagni del braccio che mi facevano gli auguri”.
Grazie alla vicinanza della mamma e del nonno, Andrea Montovoli è poi riuscito a riemergere: “Sono contenuto, mi è stata data una seconda possibilità che sto sfruttando al meglio”.