Adriano Celentano dedica «L'emozione non ha voce» a Ilaria Cucchi: lei risponde su Facebook

Adriano Celentano dedica « l'emozione non ha voce» a Ilaria Cucchi: lei risponde su Facebook
Adriano Celentano dedica «​l'emozione non ha voce» a Ilaria Cucchi: lei risponde su Facebook
di Simone Pierini
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Giovedì 28 Novembre 2019, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 10:37

Una dedica, dal cuore, verso Ilaria Cucchi. Dalla voce inconfondibile di Adriano Celentano. Ha cantato «L'emozione non ha voce» durante Adrian su Canale5. E quando ha intonato «Io non so parlar d'amore» a molti è venuta la pelle d'oca. La risposta della sorella di Stefano Cucchi è arrivata attraverso la sua pagina Facebook. Un ringraziamento sincero. Poche parole, come da lei stessa ammesso. «Grazie Adriano Celentano per le tue parole e per aver dedicato a me la tua bellissima canzone. Stasera mi sento di dire solo questo», ha scritto. 



Grande approvazione anche da parte del pubblico. In particolare dal mondo del web, che non ha resistito a descrivere l'emozione provata, attraverso un tweet. «'L'emozione non ha voce' per una donna che ha lottato con tutta se stessa per amore. Ilaria Cucchi [❤]», scrive un utente. Gli fanno eco in molti. «#Adrian che dedica "Io non so parlar d'amore" ad Ilaria Cucchi. Pelle d'oca», si legge. E ancora: «Adriano Celentano ha appena dedicato a @cucchi_ilaria l'emozione non ha voce. È stato stupendo davvero #Adrian»
 



Non è la prima volta che Celentano dedica le sue parole alla famiglia Cucchi. Nel 2014 sul suo blog scrisse un lungo post in sua memoria. Questo il testo: «Ciao Stefano! Hai capito adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora è tutta un'altra cosa. L'aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra. Lì c'è la LUCE,la LUCE vera!Che non è quella flebile e malata di quei giudici "ignavi" che, come diceva Dante, sono anime senza lode e senza infamia e proprio perchè non si schierano nè dalla parte del bene e nè da quella del male sono i più pericolosi, e giustamente il Poeta li condanna. Ma adesso dove sei tu è tutto diverso. Lì si respira l’AMORE del “Padre che perdona” e non di chi ti ha picchiato e massacrato fino a farti morire. Sei finalmente libero di amare e scorrazzare fra le bellezze del Creato, senza piu’ il timore che qualche guardia carceraria ti rincorra per ucciderti. Perchè dove sei tu non si può morire. La morte non è che un privilegio dei comuni mortali e quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell’ANIMA che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita ETERNA»

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