Riccardo Rossi a Leggo: "In 'That's life!'
racconto tutte le età in un'ora e mezzo" -Foto/Video

Riccardo Rossi a Leggo
Riccardo Rossi a Leggo
di Emiliana Costa
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Venerdì 18 Marzo 2016, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 17:10

ROMA - «Non capisco perché i vecchi a carte ti “sfondano” sempre. Non si ricordano quello che è successo cinque minuti prima, ma contro di loro a scopa non vinci mai».

Parola di Riccardo Rossi, «umorista» in scena alla Sala Umberto di Roma fino al 27 marzo con That’s life! Questa è la vita, un one man show in cui ripercorre gli impacci della quotidianità. Dalla prima cotta fino agli acciacchi degli ultraottantenni. L’attore romano classe 1962 – che ha esordito negli anni 80 in telefilm cult come College e I ragazzi della terza C - è stato ieri “direttore per un giorno” di Leggo e tra una notizia di cronaca e una di sport ci ha svelato i retroscena di una pièce tutta da ridere.

«Ho diviso la vita – spiega – in fasce di età. Gli anni a cui sono più affezionato sono quelli 15-18, durante i quali abbiamo fatto una vera “guerra”. Andavamo in motorino senza specchietti e senza casco e le nostre madri ci salutavano ogni giorno come fosse l’ultima volta». Lo spettacolo dura un’ora e mezzo, come una partita di calcio «perché – continua Rossi – dopo un po’ l’attenzione cala. E poi diciamoci la verità, quando si va a teatro la prima cosa che si pensa è “ma a che ora finisce?” La gente vuole andare a mangiare».

L’artista, simpatizzante giallorosso, partecipa attivamente alla riunione e quando si parla del caso Totti-Pallotta commenta con la sua inconfondibile ironia: «I romani sono affezionati alla bandiere per Dna. Sono un popolo stanziale, abitudinario. Se dici loro di viaggiare, ti rispondono che abbiamo già fatto tutto con l’impero romano».

L’incontro termina con la cronaca locale. E Rossi confessa di muoversi in città solo con il motorino. «La macchina è da weekend – conclude – ma poi la domenica devi rientrare per l’una. Sennò ti ritrovi con tutti i romani in coda al casello».

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